giovedì 22 novembre 2012

Dove non arriva la mente, arrivano le note




S. Cecilia, di cui oggi ricorre la festa, è legata indissolubilmente al mondo della musica. È la sua Santa Patrona.

In altro post ho spiegato il perché di questo legame, e non starò qui a ripeterlo.


Mi basta ricordare che nel 1584 a Roma i più grandi musicisti del tempo, e cioè Palestrina, Marenzio, Felice Anerio, Giovanni Maria Nanino, Arcangelo Crivelli, Francesco Soriano, Annibale Zoilo, per citarne alcuni, diedero vita alla “Congregazione de’ Musici” sotto il patrocinio di S. Cecilia e con l’approvazione di Papa Gregorio XIII. Da quell’associazione rinascimentale è derivata l’attuale Accademia Nazionale di Santa Cecilia, una delle massime istituzioni musicali mondiali.

Oltre alla celebre istituzione romana, un’ infinità di altre associazioni filarmoniche portano oggi il glorioso nome di S. Cecilia.

S. Agostino afferma che la musica esprime l’inesprimibile: quando la mente e il cuore non riescono a definire la grandezza di ciò che uno sente, solo il canto può supplire a questa carenza espressiva.

In effetti, la musica è qualcosa di sublime; inebria l'anima e conduce verso l’infinito.

Nella festa di S. Cecilia bisogna postare qualcosa che sia degno della Patrona, e dunque una musica perfetta.

Non c’è che l’imbarazzo della scelta. E non solo tra i grandi classici, ma anche - perché no?- tra le canzoni del nostro tempo, una di quelle che ci hanno fatto sognare ad occhi aperti.

Voglio onorare la Santa con la “Marcia Turca” di W. A. Mozart (1756-1791), e ne spiego il motivo.

Ero un ragazzino quando ascoltai per la prima volta questo brano, eseguito dal mio insegnante di musica, il grande Fosco Corti (1935-1986).

Rimasi sbalordito. Non credevo che potesse esistere una musica così meravigliosa. Mi sembrò il massimo della bellezza e della perfezione.

Dissi dentro di me: “Quando sarò capace di suonare la Marcia Turca, allora anch'io sarò un musicista!"

Poco dopo, ascoltando “Per Elisa” di Beethoven, mi accorsi che dovevo imparare anche quel “foglio d’album” per sentirmi soddisfatto.

Sono riuscito ad imparare, con fatica, ambedue i brani, con grande soddisfazione.

Ma il desiderio di ascoltare e imparare altri capolavori musicali non diminuì.

Anzi, si accrebbe...


La "Marcia alla Turca" è il terzo movimento ("Allegretto") della Sonata per pianoforte n. 11 in La maggiore, K 331. Si tratta di un Rondò, in La minore/La maggiore.

Esegue alla perfezione la grande pianista giapponese Mitsuko Uchida.

8 commenti:

  1. L'anima mia si è inebriata, caro Antonio.

    Bacio

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    1. È per me motivo di grande soddisfazione il tuo apprezzamento.

      Un abbraccio e un bacio, mia carissima Gianna :-)

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  2. Dove non arriva le mente...per me arriva il cuore con le sue emozioni. L'arte ha in se questa splendida magia. Infondo cosa è tutto questo bisogno che abbiamo di bellezza? Se non sfamare quel grande desiderio che c'è nel nostro cuore? Rifletto in questo periodo rispetto al mio lavoro, dove mi ha sempre condotto il desiderio dell'Oltre, attraverso l'immagine, forse come te che desideravi suonare altra musica, per immergere il tuo cuore sempre piu profondamente..In questa epoca razionalista, che ci comprime e ci vuol schiavizzare con le sue regole e con le sue preoccupazioni economiche, penso a Matisse nella sua , mansarda, povero e pieno di passione che teneva la finistra aperta durante l'inverno per non far marcire le sue mele che stava dipingendo perche non aveva i soldi per comprarne altre e sua moglie condivideva con lui condividendo...
    Prego Dio che mi rinnovi ogni giorno e faccia crescere demtro di me passione e desiderio sempre piu profondamente. Non c'è nulla di piu bello che veder e sentire dentro di se la propria umanistà

    Scusa Amicus, il tuo post mi ha ispiritato queste parole..

    Buona giornata, Nell

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  3. Aggiungo un ringraziamento alla amicizia che mi hai donato in questi anni di cui ti sono grata e un caro saluto. Ho deciso di andare avanti e mi spiace dirlo, ma ho bisogno di dimenticare e di non leggere alcune persone che girano da queste parti e di non veder piu certe dinamiche che riaprono tante ferite, che sono molto piu profonde di quello che pensavo. Spero che tu capisca.

    Chissà se un giorno tornerò a trovarti se Dio vuole..e se sarò guarita...intanto scusami e buon proseguimento..Dio sà tutto e ha visto tutto.

    Nell

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    1. Mi hai onorato della tua amicizia, e te ne sono grato, carisssima e amatissima Nell :-)

      Quando tu vorrai, io sono qua ;-)

      Un grande abbraccio, forte e caloroso, come il tuo carattere :-))

      Amicus

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    2. Grazie per aver capito e buon proseguimento, per il resto credo che anche nella chiesa, bisogna trovare il proprio luogo dove stare e dove si è aiutati.

      Ciao e un grande abbraccio anche a te.

      Nell

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  4. Dove non arriva la mente c'è la fede, ma come hai dismostrato c'è anche ,prima la musica qualcosa di umano e celestiale nello stesso momento. Grazie

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  5. Pienamente d'accordo, carissimo Luca :-)

    Io mi riferivo, come giustamente hai notato, al linguaggio che parte dall'uomo ;-) In questo senso la musica è universale e comprensibile per tutti i popoli.

    La fede trascende ogni linguaggio umano, perché è dono di Dio, che l'uomo accoglie in piena coscienza e libertà di spirito, realizzandosi in pienezza:-))

    Grazie a te, della tua riflessione, sempre opportuna.

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