domenica 6 novembre 2011

Chiesa sotto tiro




















Che la Chiesa Cattolica sia sotto tiro è una realtà evidente. Basta sfogliare un giornale qualsiasi, o aprire una pagina di web.

Ma quando sotto tiro non è solo l’istituzione, ma anche le persone, allora la cosa assume un aspetto allarmante.

Un individuo sui 60/70 anni ha sparato due sere fa a D. Paolo Brogi, segretario dell’Arcivescovo di Firenze Mons. Giuseppe Betori, colpendolo all’addome; poi ha puntato la sua 7,65 alla testa dell’alto Prelato, ma il colpo non è partito perché la pistola si è inceppata.

Mons. Betori ha perdonato all’aggressore, così come il suo giovane segretario, gravemente ferito.

Questo vile e sacrilego attentato mi induce ad alcune considerazioni.

La Chiesa è perseguitata per le sue idee, che vanno contro il "pensiero unico" attuale, laicista, materialista e relativista. Mass media, web, agenzie culturali e quant’altro ancora, in mano a “cattivi maestri”, a forza di slogan anticlericali, vieti luoghi comuni e spudorate falsità, vorrebbero far passare come accettabili le vergogne della loro “proposta indecente” di vita che è davanti agli occhi di tutti: divorzio, aborto, eutanasia, immoralità dilagante, egoismo sfrenato, vuoto esistenziale a perdere.

Non sappiamo bene ancora perché quell’individuo, nell'episcopio di Firenze, due sere fa, abbia sparato contro D. Paolo e Mons. Betori.
Sappiamo però che l’attentato a un Vescovo, che è il successore degli Apostoli, ci riporta ai tempi delle prime persecuzioni, quelle dell’impero romano, anticristiano.

Hegel insegna che sono le idee a muovere la storia. Per cui, anche nel male, c’è sempre qualcuno che, mosso dall’odio seminato dai cattivi maestri, prende un’arma e spara contro quelli che sono considerati nemici del progresso, cioè contro coloro che insegnano il valore della famiglia, l’inviolabilità della vita, il rispetto delle persone, l’amore per il prossimo.

Siamo al teatro dell’assurdo, se non fosse tragicamente vero: coloro che insegnano il bene vengono perseguitati e magari sparati; in compenso i “cattivi maestri” fanno carriera e lucrano sullo sfacelo della società.


2 commenti:

  1. "Non sappiamo bene ancora perché quell’individuo, nell'episcopio di Firenze, due sere fa, abbia sparato contro D. Claudio e Mons. Betori"

    Probabilmente è opera di un singolo fuori di testa. Dubito che vi sia un disegno mirato ad una qualche cosa. Va tenuto presente, però, che negli ultimi tempi la Chiesa di Roma ha martellato pesantemente i poteri forti compresi quelli economici e qualcuno potrebbe pure essersi risentito o seccato.

    Per il resto un augurio di pronta guarigione al malcapitato.

    Mandi!

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  2. Caro Mstatus,

    ho letto le varie ipotesi (ci sono poi le voci di corridoio), e nei giorni prossimi magari ne sapremo di più.

    La realtà di fondo però è che a nessun fiorentino, da parecchi secoli a questa parte,sarebbe passata per la testa l'idea di attentare alla vita dell'Arcivescovo (e del suo segretario).

    L'odio e il disprezzo per la Chiesa e per chi la guida oggi è una realtà troppo evidente :-(

    Non basta più la teoria del "matto" omicida, anche se magari il delinquente ha agito da solo e per scopi suoi.

    Mandi :-)

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