domenica 22 maggio 2011

Una prova dell'esistenza di Dio. Ludovico Van




In questi ultimi due giorni ho avuto una defatigante discussione sull'esistenza di Dio con alcuni blogger.

Ritengo che non solo la fede, ma anche la ragione, sia in grado di giungere ad affermare l'esistenza di Dio, creatore del cielo e della terra.

Un mondo in divenire, come è quello che conosciamo e di cui facciamo parte, ha bisogno di una causa iniziale. Altrimenti non può partire per la sua avventura nel tempo e nello spazio.

Qualunque causa che sia operante nel tempo e nello spazio non può essere la causa prima, poiché avrebbe anch'essa bisogno di una causa precedente; e così indietreggiando fino all'infinito, senza mai trovare quel punto di partenza di cui abbiamo bisogno. Il problema si sposta indietro, ma non si risolve mai.

Occorre perciò ammettere una Causa trascendente la materia, trascendente il tempo e lo spazio, e dunque totalmente diversa dagli esseri che compongono l'universo.

Occorre ammettere Dio, come Causa prima e onnipotente di questo nostro universo mondo.

Solo in Dio trova pace la ricerca del nostro spirito inquieto ed esigente.

Ma per arrivare a Dio non c'è solo la prova della nostra ragione; ci sono, ad esempio, anche delle dimostrazioni musicali.

Il Credo della Missa Solemnis, in Re Maggiore, op. 123, di Ludwig Van Beethoven ne è una prova indiscutibile. 

Beethoven la considerava il suo capolavoro.

Solo Dio può ispirare, nei limiti della mente umana, tanta forza creatrice.

Nel video, l'inizio del Credo, l'atto di fede di Beethoven.

"Credo in unum Deum, Patrem omnipotentem, factorem  caeli et terrae"...



8 commenti:

  1. sinceramente, senza giudicare il valore del pezzo, non ci avrei mai riconosciuto bethoven, posso invece essere daccordo sull'interpretazione divine della origine dell'universo.Ciao Luca

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  2. C'è Bach, Mozart, la polifonia classica, e la IX sinfonia. Una summa della musica... e la forza della fede :-)

    Un Beethoven che forse uno non si aspetta, ma che se lo si ascolta più volte, ne sentiamo i più reconditi segreti :-)

    Buona domenica, carissimo Luca!

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  3. Dio è una spiegazione che risparmia una spiegazione.

    Noi abbiamo un cervello strutturato nel credere quello che vogliamo e che ci fa stare bene, abbiamo bisogno di credere in un dio, ma va in contraddizione con la realtà e la ragione ci fà capire che non vanno cosi le cose.
    Magari esiste magari no, non lo possiamo sapere , però sono convinto che sè esiste non lo possiamo ritrovare in nessuna religione che è stata proclamata sulla terra.
    Noi abbiamo un cervello limitato, significa che ci sono cose che nn possiamo capire, e quindi significa che ci sono concetti che neanche conosciamo, forse non esiste il concetto di inizio o fine, lo abbiamo inventato noi.
    Quindi è palese credere per questi motivi

    La composizione di Beethoven è divina, è non ha bisogno dell'esistenza di un qualsiasi dio per essere tale.

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  4. Condivido OGNI tua singola parola (il mio blog parla chiaro).
    E...sai...perdonami se "esco dal seminato musicale"...ma a me un libro ha rafforzato la fede incredibilmente: "Tabù", di (se non vado errato) Pier Pauls Read. E' la storia vera di una squadra di rugby che con l'aereo che la trasportava precipitò sulle Ande...
    ...successe egli anni '70, in tv ne parlarono non poco...

    Un caro abbraccio *

    Maddy

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  5. La nostra ragione è molto esigente invece, caro/a Celeritas.

    Altrimenti perché si porrebbe delle domande? E perché non è soddisfatta da qualsiasi risposta?

    Solo la verità può soddisfare l'uomo. Magari si potrà ingannare, ma se si accorge dell'inganno, cerca una soluzione più esauriente.

    Così è per il problema di Dio. La ragione umana non si è posta il problema di Dio all'inizio dei suoi ragionamenti, ma alla fine, dopo aver capito che la scienza trova cause sempre finite, e quindi non esaurienti.

    Per questo arriva a Dio, come Causa trascendente questo mondo.

    Il post si pone il problema dell'esistenza di Dio a partire dalla nostra ragione.

    Non ho affrontato in questo post il tema della fede cristiana, che ho già trattato altre volte, ma che affronterò ancora.

    Ciao!

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  6. Mi fa piacere che il post sia stato di tuo gradimento, cara Maddy.

    Ho ben presente l'episodio che hai ricordato. Fece molto scalpore. Ne fu fatto anche un film.

    In effetti la fede ebbe in quei giovani sopravvissuti un ruolo determinante per venir fuori dalla terribile esperienza.

    Ciao!

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  7. Salve a tutti.

    Sono un ragazzo diventato ateo dopo 3 anni di riflessioni.

    Il ragionamento che fai nel post della dimostrazione è errata (ovvero non segue sempre la logica).

    1- chi ti garantisce che debba esistere un inizio?

    2- ammettendo che ci sia un inizio. Questo inizio non potrebbe essere frutto di un caso??

    3- io non posso andare indietro di molto rispetto all'universo quindi l'unica cosa che mi sento di poter dire è:"Non so cosa ci sia prima" che è molto diversa da :"All'inizio deve esserci un Dio".


    Ultimo punto: le divinità sono sempre state inventate per spiegare eventi che la ragione (in quel momento) non poteva spiegare. Questo è quello che hai fatto tu.
    Probabilmente tra 4000 anni il problema da te posto sarà spiegato scientificamente.


    In conclusione il tuo errore sta nel posizionare un Dio nel punto in cui la ragione per ora non ha una risposta.
    E le cose devono essere dimostrate per poter esistere. Non devono essere gli altri a dimostrare la non esistenza di qualcosa... (io credo che un Dio non esista allo stesso modo come credo che gli asini non volano. Se mi portate un asino che vola o una prova concreta di Dio sarei ben lieto di cambiare la mia opinione)

    Spero di non aver offeso nessuno visto che non era mia intenzione e spero che come io abbia analizzato quanto da scritto voi facciate lo stesso e ci riflettiate sopra come ho fatto e continuo a fare io da ormai 7 anni (ne ho 21)

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    1. Caro amico,

      ti sfugge l'aspetto essenziale del problema: l'inizio dell'universo.

      Se l'inizio fa parte dell'universo stesso (o come una sua componente, o come totalità), allora il mondo esisterebbe prima di iniziare; il che è una contraddizione in terminis.

      Oppure l'universo non ha un inizio. Ma vediamo che il mondo è in divenire, cioè procede per cause ed effetti. Quindi bisognerebbe ammettere un processo nel tempo che giunga fino a noi senza che sia mai (dico, mai) iniziato.

      La tua mente non si ribella a quest'altra contraddizione?

      Il problema non è spiegare Dio, ma spiegare il mondo, caro mio. Il mondo procede così, e così la nostra mente ragiona: senza una causa iniziale non si arriva da nessuna parte.

      Questa causa iniziale non può essere una causa qualunque, ma una Causa incausata, cioè ontologicamente diversa da ogni altra causa che agisce nel mondo (energie, materie, forze, etc., che procedono anch'esse); ma solo una Causa in cui non ci sia processo, in cui non ci sia il divenire (altrimenti avrebbe bisogno anch'essa di un'altra causa precedente). Il mondo così com'è esige come Causa l' Essere Assoluto, Dio, trascendente il mondo stesso, eterno nel presente, che può perciò dare inizio a tutto o in un tempo determinato (14 miliardi di anni) o in un tempo infinito. Ma dove c'è un processo nel tempo e nello spazio, la nostra mente esige un Essere trascendente il tempo e lo spazio.

      Altrimenti niente processo, e quindi niente universo.

      Nessuno crede agli asini che volano; e neppure che in questo mondo dal nulla venga fuori qualcosa.

      Ciao










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