sabato 14 maggio 2011

Gli inizi di "Ludovico Van"



Le 32 sonate per pianoforte di Ludwig Van Beethoven (1770-1827) rappresentano uno dei vertici della musica e dell’arte di ogni tempo.

Sonate come la Patetica (n. 8), la Marcia funebre (n. 12), Al Chiaro di Luna (n. 14), la Tempesta (n. 17), la Waldstein (n. 21), l’Appassionata (n. 23), les Adieux (n. 26), la Hammerklavier (n. 29), per citare le più celebri, sono dei capolavori assoluti, di una bellezza sublime, nella varietà dei loro temi.

E queste sonate rappresentano solo un aspetto dell’immensa produzione del genio di Bonn, che spazia in quasi tutti i generi musicali, compresa l’opera: dalle poderose sinfonie al semplice foglio d’album ("Per Elisa"), dalla musica cameristica alla grandiosa "Missa Solemnis" in Re maggiore, che egli considerava il suo capolavoro.

Possiamo paragonare la produzione musicale di Beethoven ad un fiume travolgente, che sfocia nel mare con una infinità di ramificazioni.

A me interessa far notare come questa immensa onda sonora abbia la sua origine nell’apparente fragilità di un tema di poche note della I Sonata per pianoforte, in Fa minore, op. 2, n. 1, pubblicata nel 1796.

Un filo di note che contiene tutta l’energia di una sorgente perenne; un’apparente fragilità che indica invece intenso pathos; un tema che, più volte ripetuto, alla fine affascina e convince.

“Ludovico Van”, come viene familiarmente chiamato da Stanley Kubrik in “Arancia Meccanica” e la cui musica è parte fondamentale della sontuosa colonna sonora del film, mostra già in questa prima Sonata la sua prometeica personalità.

La Sonata è dedicata ad Haydn, ma il discepolo ha  già superato il maestro.


Perfetta l'esecuzione di Daniel Barenboim.

2 commenti:

  1. sempre il numero uno quanto è che non lo ascoltavo, grazie per aver fatto rivivere questa emozione, ci voleva proprio stasera.

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  2. In effetti in Beethoven si riassume e da lui riparte con nuova energia e vitalità la storia della musica.

    Eh sì, caro Luca; anch'io penso che siamo davanti al numero uno (Bach e Mozart permettendo).

    Ciao!

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