lunedì 14 marzo 2011

La posta in gioco



Il Giappone ha stupito il mondo per la sua compostezza di fronte all’immane tragedia del terremoto e tsunami dell’11 marzo.

Ancora non sappiamo bene come si evolveranno le cose, perché le conseguenze di quel terribile venerdì nero sono ben lungi dal dirsi concluse. Ora infatti incombe lo spettro nucleare di Fukushima.

Ma siamo in una nazione dove la tecnologia è al livello di eccellenza, e ciò che oggi è possibile fare per evitare una catastrofe in tal senso, lì certamente si è in grado di farlo.

Altrimenti possiamo dire che l’11 marzo 2011 ha segnato per tutti la Waterloo della modernità.

In effetti, ciò che si sta combattendo in questi giorni in Giappone non è solo qualcosa che riguarda quella nazione. La posta in gioco è molto più alta.

Si tratta di stabilire se l’uomo sia in grado di imbrigliare le forze della natura e trarne i maggiori vantaggi possibili, oppure se sia diventato ormai un “apprendista stregone” non più in grado di tenere a bada le forze che egli stesso ha scatenato.

Si sta combattendo una lotta decisiva tra il il Dottor Faust e Mefistofele.

È la sfida del samurai, dalla quale dipende in qualche modo l’avvenire della modernità.

Io sono certo che, alla fine, ancora una volta il samurai avrà la meglio.

Non ci sarà harakiri; ma certamente la lotta sarà durissima.

E quando avrà vinto, avrà vinto anche per noi.

Ascoltiamo perciò, come segno di speranza, il piccolo concerto di una partecipante al “Kawai Piano Competition”.

Non dobbiamo dimenticare che il Giappone è uno dei maggiori produttori al mondo di strumenti musicali. La Yamaha è nata nel 1887 proprio come fabbrica di pianoforti; non per niente ha per logo tre diapason.

Nel 1927 fu fondata da Koichi Kawai l’omonima fabbrica di pianoforti, e l’azienda si fece in seguito promotrice di importanti accademie musicali.

Dalla giovanissima e bravissima concorrente sono eseguiti la Mazurka in Sol minore, op 67 n.2, di Chopin; l’Invenzione a due voci n. 12, il La maggiore, di J. S. Bach; il Valzer, op. 38 n. 7, di Grieg.

Tre brani di epoche diverse, che hanno in comune la bellezza.

E la bellezza salverà il mondo.

9 commenti:

  1. Concordo assolutamente.
    La Bellezza salverà il mondo.
    Sì: la Bellezza. Con la "B" maiuscola.
    Perchè la lotta è dura, da sempre...ma la Luce non soccomberà mai alle tenebre .

    Serena notte, Antonio ! :-))

    Maddy

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  2. Certo, la Bellezza assoluta :-)

    Che si manifesta anche in un piccolo brano di Chopin, di Bach e di Grieg, eseguiti con bravura e sensibilità da "piccole mani"...

    Il Tutto nel frammento :-)

    Buona notte, carissima Maddy :-))

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  3. L'uomo è intelligente, ma anche un folle basta pensare quante strutture si reggono con l'elettricità. e se va via la luce?, per quanto riguarda la Natura nel suo insieme me sembra che questo ultimo evento dimostra la nostra piccolezza e fragilità, perchè oltre che forte la nature è imprevedibile.

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  4. Il problema che poni, caro Luca, è quello che l'uomo si è posto fin da quando ha cominciato a trasformare la natura per renderla "abitabile".

    L'uomo ha un approccio del tutto unico con l'ambiente. Non lo usa "direttamente", come gli altri esseri viventi, ma attraverso una mediazione "culturale", che è frutto di interpretazione e di trasformazione, dai primi utensili di pietra fino alla centrale atomica di Fukushima.

    Certo, la follia non gli manca; ma al tempo stesso non può non osare, per sopravvivere.

    Si tratta di sapere fino a che punto e in che modo.

    Una maggiore modestia penso che sia proprio necessaria. L'uomo che sfida la natura e vuole mettersi a competere con lei è destinato a soccombere miseramente.

    Si dovrebbe trattare di un uso misurato e parco; il contrario di quello che oggi sta accadendo.

    Il superuomo esiste solo nel delirio di onnipotenza.

    Grazie del tuo apporto, Luca, sempre stimolante :-))

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  5. Grazie per infonderci speranza, Anonio.
    Bacio

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  6. Bello quanto dici,Antonio, che il Tutto si manifesta nel frammento! (...Von Balthasar, per caso?)

    Credo con forza che la Bellezza del Tutto si manifesti anche in un semplice brano di musica.
    Se poi è un'invenzione di Bach....

    Speriamo che la Bellezza salvi anche i Giapponesi da quest'incubo che sembra allargarsi a dismisura!

    Ciao!

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  7. Mai perdere la speranza, carissima Gianna :-))

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  8. Certo, carissima Annamaria, Von Balthasar ;-)

    E siccome la Verità è sinfonica, come dice lo stesso Von Balthasar, anche il "piccolo" (mica tanto!) concerto della pianista è un po' la metafora del nostro mondo: tanti aspetti diversi, tanti popoli diversi, tante voci diverse, che devono costituire un unico grande concerto, un "concerto grosso" ;-))

    Questo è l'impegno del cristiano nel mondo... :-)

    Ciao! e grazie per aver ricordato il grande teologo svizzero :-))

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