sabato 5 settembre 2009

De André. Preghiera




Voglio concludere i miei post sui Vangeli con un brano di musica. Ho pensato a brani classici importanti, degni della grandezza del tema.

Ma ho preferito scegliere un brano “povero”, più adatto al messaggio evangelico. Mi è subito venuto in mente De André, e la sua “Preghiera in gennaio”, del 1967.

Questa canzone, o meglio, questa preghiera di De André non posso ascoltarla senza commuovermi.

Fabrizio aveva un’anima profondamente religiosa; e del messaggio evangelico ha compreso l’essenza: Gesù ci ha mostrato il volto misericordioso di Dio.

“Dio di misericordia, il tuo bel paradiso
l'hai fatto soprattutto per chi non ha sorriso.
Per quelli che han vissuto con la coscienza pura,
l'inferno esiste solo per chi ne ha paura”.

È dedicata a Luigi Tenco, morto suicida il 27 gennaio 1967 (da qui il titolo della preghiera), ma si rivolge a tutti, e in modo molto incisivo, come solo Faber sapeva fare.

E dopo un altro gennaio, quello del 1999, io la considero il suo testamento spirituale.

11 commenti:

  1. Mi capita spesso di rimanere interdetto da alcune tue affermazioni, e anche questa volta è così.
    La canzone che citi, che piace molto anche a me, dice una cosa chiara, che Tenco è andato in paradiso, ma noi sappiamo che per la dottrina cattolica, di quella Chiesa che tu fai discendere direttamente da Cristo, il suicidio è peccato e che i suicidi non ci vanno.
    Mi sai spiegare?

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  2. Carissimo Ugolino Stramini,

    penso che De André voglia dire come la misericordia di Dio si rivolga agli ultimi, ai "disperati", dei quali solo Lui conosce l'intimo del cuore.

    Non vuol fare una discussione di teologia. È invece soprattutto una lezione per i "benpensanti", per coloro cioè che sono pronti a giudicare gli altri, piuttosto che se stessi.

    Il suicidio è condannato da Cristo e dalla Chiesa, ovviamente, oltre che dalla retta coscienza. È una ribellione a Dio, datore di vita, e un atto di debolezza umana.

    Ma il suicida è una persona, e solo Dio può sapere cosa ha spinto quella persona ad un gesto così disperato. Può darsi che la sua volontà in quel momento sia stata vinta da depressione così forte da togliere piena coscienza al gesto, che perciò non può essere considerato del tutto imputabile.

    Questa di De André è anzitutto una preghiera, doverosa direi, perché Dio accolga tra le sue braccia misericordiose un caro amico, che in un momento di smarrimento ha ceduto, e quel singhiozzo di cui parla la lirica ne è testimonianza :-)

    Grazie per la tua visita e per avermi dato l'occasione di chiarire un aspetto così importante.

    Così pure l'inferno: esiste, perché esiste la libertà umana,che può giungere a rifiutare Dio volontariamente e in piena coscienza.
    In altre parole, l'inferno è per chi liberamente rifiuta Dio e la sua salvezza.

    Un po' di paura fa a tutti; ma per chi ama veramente Dio e il prossimo, la paura viene vinta, perché Dio fa di tutto per salvarci.

    Ciao!

    PS. Se c'è qualcosa che non ti quadra nei miei post, io sono qua... non avere riguardi ;-)
    La ricerca della verità è il motivo che mi fa essere qui... per quel che posso ;-)

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  3. Diciamo che tra due insiemi vastissimi come la dottrina cattolica ed il pensiero di De Andrè hai trovato una piccolissima intersezione, e non è il caso di andare a cavillare se sia vera intersezione, tangenza o parallelismo.
    Quello che dici sullo spirito della canzone è senza dubbio vero, è la speranza che l'amico Tenco abbia trovato da morto quella pace che non trovava da vivo.

    Mi piace frequentare il tuo blog perchè mi accomuna con te la ricerca della verità, e mi è di stimolo confrontarmi con uno che la cerca partendo da posizioni diametralmente opposte alle mie.
    Ma come dico spesso ad un mio interlocutore molto credente, le domande sono quelle giuste; sono le risposte a lasciarmi molto dubbioso.
    A presto.

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  4. De André lo conosco bene, anche perché sono vissuto con la colonna sonora della sua musica... ;-)

    Sono moltissime le intersezioni tra l'opera di De André e i valori evangelici. Basti pensare alla compilation La Buona Novella.

    Ma anche in altre celebri canzoni.

    A me fa sempre impressione ad esempio la frase "chi diede la vita ebbe in cambio una croce", nella Guerra di Piero. È detta di sfuggita, ma è una frase rivelatrice.

    A mio parere perciò De André ha un profondo senso religioso cristiano, testimoniato dall'amore verso gli "ultimi", i diseredati, gli emarginati.

    Il suo non è mai un elogio del male o di un individualismo esasperato (degli sballi o di altri comportamenti che vanno di moda oggi) ma un sofferto desiderio di liberazione da esso.

    Poi, è vero che nel messaggio evangelico egli vede soprattutto l'aspetto umano. Ma quei valori vengono da Cristo, "il più grande rivoluzionario della storia". Parole di De André.

    Porsi alcune fondamentali domande è ciò che caratterizza l'essere umano.
    Sono d'accordo con te che le risposte sono sempre personali ;-)

    Ciao!

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  5. Penso che dedicherò un post o una serie di post specifici al tema.

    Quindi ne riparliamo.

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  6. La verità, non ha mai fato rima con la fede. Arrivo dal blog dell'amico Ugolino, e per quanto posso leggere, credo tornerò.

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  7. AMICUSPLATO, ho tenuto fede al primo impegno, ho postato su Fabrizio De André: ti aspetto.

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  8. GIANS, hai un fiuto molto fino...
    Spero che il confronto con il nostro ospite possa rivelarsi stimolante e arricchente, e non c'è bisogno di dirti che mi auguro partecipi anche tu.

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  9. @ Gians

    qui tutti sono i benvenuti :-) ognuno con le sue idee, cercando la verità... ;-)

    @ Ugolino

    Ho lasciato un commento sul tuo blog ;-) L'argomento è troppo interessante... :-)


    Ciao!

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