domenica 27 agosto 2017

Una "parolin" di troppo




Mi hanno stupito ieri le parole del Card. Pietro Parolin, Segretario di Stato del Vaticano, al Meeting di Rimini di Cl, riguardo allo sgombero degli occupanti abusivi a Roma: “La violenza non è accettabile da nessuna parte”. Il porporato si riferiva anche (e forse soprattutto) al comportamento delle forze dell’ordine che hanno sgomberato gli abusivi.
Considero il Card. Parolin una delle poche persone che di questi tempi in Vaticano sta dimostrando buon senso ed equilibrio nell’affrontare anche le questioni più spinose, come il problema dell’accoglienza.
Ma equilibrio non è sinonimo di equilibrismo. L’equidistanza tra occupanti abusivi violenti, che lanciano sanpietrini e perfino bombole di gas dalle finestre, e forze dell’ordine che hanno risposto con getti d’acqua dagli idranti (tra l’altro in una giornata torrida…), mi pare proprio un equilibrismo fuori luogo.
La parola “violenza” può descrivere in questo caso solo il comportamento delinquenziale di coloro che detenevano abusivamente un intero palazzo in Piazza Indipendenza e che hanno attentato gravemente alla vita delle forze dell’ordine.
Ma la stessa parola non può essere usata per definire il comportamento di chi deve far rispettare la legge e risponde alle micidiali cariche degli abusivi, con getti d’acqua.
Tutti si lamentano che in Italia (e in Europa) la violenza la fa da padrona e che le forze dell’ordine ci devono difendere… Appunto, le “forze dell’ordine”.
Ma l'ordine sociale esige talvolta la “forza”. Che non è gratuita violenza (almeno quella di tre giorni fa a Roma non lo è stata), ma semplicemente legittima difesa dell’ordine pubblico, senza il quale una società va a farsi benedire, per rimanere in tema religioso... 
Forse il Card. Parolin si è lasciato ingannare da alcuni spezzoni di video e soprattutto da una frase riportata da alcuni “giornaloni”, la cui faziosità è pari alla loro capacità manipolatoria delle notizie. Il poliziotto che andava ad affrontare i rivoltosi non ha detto solo “spezzategli le braccia”, ma:  “Questi ci stendono! Noi siamo solo in dieci e hanno bombole di gas e sampietrini. Ragazzi lo dobbiamo fare, ce lo hanno ordinato e non possiamo tirarci indietro. Quando saremo lì in mezzo, saremo soli, noi dieci contro loro cento. Il primo obiettivo è portare a casa la nostra pelle e quella del nostro fratello nel casco accanto. Allora se iniziano a lanciare di tutto spezzategli le braccia, ma portate la pelle a casa...».
Vorrei sapere cosa farebbe la gendarmeria vaticana, con a capo il mio concittadino Dott. Domenico Giani, se attentassero (Dio ce ne guardi!) al Card. Parolin. E vorrei sapere se le guardie del corpo della Boldrini hanno pistole ad acqua…

Signor Cardinale segretario di stato Parolin, non mi diventi anche lei un Boldrin.




2 commenti:

  1. Carissimo amico, come sempre nel leggerti trovo un grande senso di profondità e analisi.
    Purtroppo pare opportuno pensare che giornali e televisione abbiano una linea guida da seguire a discapito di tutto, di tutti e della realtà.
    Pertanto, sempre più spesso si rischia di perdere la verità A causa di questa disinformazione fatta da coloro che invece dovrebbero informare.

    Un caro e grandissimo abbraccio a te.

    Terry

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    1. Un grande abbraccio anche a te, carissima e preziosissima Terry...

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