giovedì 14 novembre 2013

Per le Filippine un aiuto "corale"





Le isole Filippine sono prostrate dal terrificante tifone  Haiyan che il 7 novembre scorso ha fatto più di tre mila morti e ha raso al suolo intere località.

Il mondo si sta mobilitando per portare aiuto alle popolazioni colpite; al flagello dell’uragano si aggiungono ora problemi di ogni genere nell’organizzazione dei soccorsi e nell’ordine pubblico.

Il popolo filippino è un popolo coraggioso e tenace, abituato a sacrifici di ogni genere. Ma questa volta la prova è davvero superiore alle sue forze. Senza la solidarietà e l’aiuto di tutti, non può risollevarsi.

È anche un popolo profondamente religioso, di fede cattolica nella quasi totalità.

Il mio aiuto consiste qui in una invocazione a Dio, con un mottetto di Francis Poulenc (1899-1963) a quattro (e fino a otto) voci miste (SCTB): “Timor et tremor” (1939).

Le parole sono prese dai Salmi 54 (55) e 30 (31). 

La musica del grande Poulenc unisce alla tradizione polifonica a cappella il fascino dell’armonia moderna francese, di cui egli è stato uno dei maggiori rappresentanti (il Gruppo dei Sei). L'andamento del brano è poliritmico (6/4, 3/4, 4/4 e perfino 5/4).

Il Coro che canta è un coro giovanile giapponese di Koriyama. Non è un coro filippino, ma in certo senso in questa circostanza può essere considerato tale. La città di Koriyama è nel distretto di Fukushima.

E sappiamo bene cosa accadde l’11 marzo 2011 in quella zona...

Un bellissimo aiuto “corale” anche questo.



Timor et tremor venerunt super me,
et caligo cecidit super me:
miserere mei Domine, miserere mei,
quoniam in te confidit anima mea.

Exaudi Deus deprecationem meam
quia refugium meum es
tu adjutor fortis.
Domine, invocavi te, non confundar.


Timore e tremore mi hanno assalito
e l’oscurità è scesa sopra di me.
Abbi pietà di me, Signore, abbi pietà di me,
poiché in te confida l'anima mia.

Esaudisci Dio la mia supplica,
poiché mio rifugio sei tu 
forte sostegno.
Signore, ti ho invocato, che io non sia deluso.






6 commenti:

  1. Solidarietà massima per le popolazioni filippine.

    Abbraccio, Antonio.

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    1. Tutto ciò che è possibile, per una nazione allo stremo. E ho visto che anche tu, nel tuo blog, hai lanciato un appello molto pressante. Bene!

      Un grande abbraccio, carissima Gianna :-)



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  2. Carissimo Amicusplato,

    mi unisco a questa tua preziosa invocazione, che è anche il mio aiuto per loro, qui.

    "da dove mi verrà l'aiuto?

    Il mio aiuto viene dal Signore"

    Un caro saluto a te

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    1. La solidarietà delle nazioni è molto importante; ma senza la forza che viene dalla fede non sarebbe possibile risorgere.

      E i filippini lo sanno bene :-)

      Un caro e affettuoso saluto, carissima Terry :-)

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  3. Quanta forza c'è nella natura e quanto piccoli siamo noi, basta un soffio di vento per spazzarci via...Mi è capitato nel mio piccolo che, un fulmine ha colpito la mia casa a fine agosto, causandomi dei danni anche importanti . Sono rimasta scioccata per diversi giorni e ho proprio capito e toccato con mano la mia piccolezza. Ma c'è anche una forza che Dio ci ha dato ed è quella di ricostruire per ripartire e di non arrendersi ed è questo il nostro compito . La storia si fonda sempre sulla speranza! Per questo esprimo la mia totale vicinanza al popolo filippino

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    1. La speranza in Dio è la fonte di ogni altra speranza; e vogliamo sperare che il mondo partecipi con grande generosità a quest'opera di ricostruzione.

      Cara Libera, a quello che riporti, ti è andata bene, nonostante tutto ;-) Così avvenga anche per il popolo filippino :-)

      Ciao!

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