domenica 2 giugno 2013

La festa del Corpus Domini, un inno alla vita!




La festa del Corpus Domini richiama la nostra attenzione sul mistero centrale della fede cattolica: Cristo è realmente presente nel sacramento dell’Eucarestia e si dona ai fedeli in cibo di vita eterna.

“Pane del cielo”, si definisce Gesù stesso nel discorso a Cafarnao (Gv 6, 51); “medicina d’immortalità”, commentano i Padri della Chiesa; “ostia di salvezza”, scrive S. Tommaso d’Aquino.

Una festa radiosa, nella quale viene affermato con forza e dolcezza che la vita di Cristo risorto entra nella vita mortale dell’uomo per divinizzarlo: “Chi mangia questo pane, vivrà in eterno” (Gv 6, 58).

È Cristo vivo e vero che si fa nutrimento dell’uomo, “non confractus, non divisus, integer accipitur”, come mirabilmente si esprime S. Tommaso nel “Lauda Sion”. Viene ricevuto Cristo “non spezzato, non diviso, nella sua integrità”; e in forma sacramentale, cioè nelle apparenze del pane e del vino.

Ma è Cristo Risorto.
 
Innumerevoli sono le preghiere eucaristiche, e ancora di più i compositori che le hanno messe in musica.

Senza parlare di altri generi d’arte.

In questa festa mi piace postare un brano di Gioachino Rossini (1792-1868).

Il genio pesarese del melodramma è noto più per la sua vita da buon “viveur”, che per le pratiche religiose.

Sta di fatto che, dopo il suo forsennato ventennio in cui sfornò una quarantina di opere, in gran parte capolavori immortali a tutti noti, dopo il “Guglielmo Tell” del 1829 smise improvvisamente di comporre.

Questo “silenzio musicale” , che durò fino alla morte, fu interrotto solo da alcune composizioni, soprattutto di carattere religioso: lo “Stabat Mater” (1841) e soprattutto la stupenda, incredibile, geniale “Petite Messe Solennelle” (1863), una Messa che di piccolo ha solo l’aggettivo del titolo, poiché si tratta di un capolavoro assoluto.

In questa Messa, al di fuori dello schema tradizionale, Rossini aggiunse dopo il Benedictus le ultime due strofe dell’inno eucaristico di S. Tommaso d’Aquino “Verbum supernum prodiens”,  e cioè “O salutaris Hostia” (1264). 

Rossini aveva già musicato qualche anno prima (1857), in forma polifonica a cappella, questo stupendo brano di S. Tommaso, aggiungendo bellezza a bellezza.

Nella Petite Messe Solennelle l’esecuzione è affidata al soprano solista, con accompagnamento di pianoforte.

Mi piace postare il brano nell’esecuzione di Eva Mei, ormai soprano affermato, che per alcuni anni ha cantato nel nostro coro aretino, diretto dal grande Fosco Corti.

Al pianoforte, il celebre e indimenticabile direttore Wolfgang Sawallisch. L'esecuzione è del 13 maggio 2004.
 

Buona festa del Corpus Domini!

 

8 commenti:

  1. Splendida voce e splendida musica! Lo sai che anch'io amo moltissimo la "Petite messe solennelle", davvero un capolavoro assoluto come l'hai definita.
    Grazie!!!

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    1. In questa bellissima festa, mi pareva doveroso postare una bellissima musica.. ;-)

      Cantata da una cara amica e grande artista, che ha saputo mantenere la semplicità della corista... ;-)

      Grazie a te, carissima Annamaria :-)

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  2. Petite Messe. Se guardo a me, mi vedo piccola e peccatrice, ma la gioia di sentirmi amata e sapere che tutti glu uomini sono amati mi aiuta a rendermi disponibile ad amare il prossimo.
    A Ravenna è rappreenato il miracolo dei pani e dei pesci e nella raffigurazione ci sono 4 pani (non cinque) e due pesci. Il quinto è lui, il Signore che si fa cibo per noi.
    bellissima sia la musica e come sempre le tue riflessioni storico-culturali .
    ciao
    luisa

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    1. Molto bella la tua riflessione personale, arricchita da quel significativo riferimento iconografico a Cristo, pane di vita :-)

      Mi fa molto piacere il tuo apprezzamento al post, carissima Luisa :-)

      Un caro saluto :-))

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  3. Bellissima melodia., quasi invitante all'ascolto della "bellezza".

    Grazie.

    Oggi, nel ringraziamento personale dell'eucaristia ricevuta ho pensato proprio alla sua bellezza e pressapoco gli dicevo così:
    Sei nato nel mio cuore come nella grotta di Betlemme senza paura della mia sporcizia, senza paura del mio freddo e del mio buio.
    Sei tu la mia bellezza, la mia luce e il mio calore
    di te e solo di te ho bisogno, aiutami a donarmi come tu vuoi.
    Sei tu, la mia forza.

    Si, credo che la nostra vita debba essere un continuo cammino verso il donarsi.
    Piccoli gesti, parole ma desiderosi di bene.
    Desiderare di appartenere a Dio, sentirsi suoi, dentro il suo infinito cuore.

    Un caro abbraccio a te Amicus Plato e una lode alla tua bellezza che parla sempre di accoglienza.

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    1. E un caro abbraccio a te, mia cara Terry, per le riflessioni che proponi, e che ci aiutano a concludere nel modo migliore questo giorno di festa del Corpus Domini :-))

      Grazie :-)

      Un abbraccio :-)

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  4. Oggi L'angelus del papa è stato grandioso, ha parlato del Corpus Domini come la festa della condivisione, spiegando la parabole dei pani e dei pesci. Ha detto che quella è stata la prima Eucarestia che ha celebrato Cristo. E cosi ho capito che il senso profondo dell'Eucarestia è la condivisione fra cielo, terra e fratelli e che è la grande accoglienza che Dio ha posto a chi ha fame e sete di Lui. Che bellezza..Ciao Amicus..

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    1. Questo Papa ci aiuta veramente a leggere il Vangelo con gli occhi di Gesù, e non con le nostre remore e reticenze.

      E l'Eucarestia è quella condivisione di amore che abbraccia tutto, cielo, terra e fratelli, come hai giustamente ricordato.

      Carissima Anna, un grande abbraccio, e grazie :-))

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