giovedì 8 dicembre 2011

Er papa e le tasse (pasquinata)




Incredibile la gazzarra mediatica che gruppi anticlericali e massonici stanno facendo in questi giorni (anche nel web) contro la Chiesa in Italia, rea a loro dire di non pagare le tasse, in particolare l'ICI.

Si tratta di una menzogna spudorata, che solo gente in malafede può sostenere. La Chiesa paga ciò che deve pagare, e nei confronti dello Stato italiano sarà sempre in credito. Se non altro, per quanto le è stato espropriato, e per quanto sta facendo per tutti, specialmente per i più poveri e i più diseredati.

Coloro che conducono questa tragicomica battaglia contro preti, frati e suore (!) dovrebbero piuttosto guardare i loro conti in banca e cominciare a dare qualcosa. Non può che trattarsi di gente che ha soldi. 

Non credo sia gente che frequenti le mense della Caritas.

Per parte mia, mi accontento di trattarli da coglioni, anzi, da "cojoni", visto che si tratta di una pasquinata.

La Madonna Immacolata mi perdonerà se, nel giorno della sua festa, uso un linguaggio poco liturgico.

Ma anche Lei è raffigurata con un serpente sotto i piedi...




Er papa e le tasse


Qualcuno vuol tassare anche le chiese,
la caritas, le mense, l’oratori,
i conventi, le suore der Paese,
per riportare l’euro ai su’ valori...

Ce l’han co ‘r papa e tutta la congrega,
nun je 'mporta dell’euro e de’ poeracci;
e se doppo stan peggio, che tte frega:
i poveri affanculo, li mortacci!

Io tasserebbi invece li cojoni,
quelli che vendon le stronzate a mazzo.  
Ma nun capite, teste de minchioni,
che senza Papa e Chiese ‘un siamo un cazzo?


Amicusplato

11 commenti:

  1. e proprio giusto incazzarsi, se perdiamo, come se avviene, il senso di solidarietà una società si distrugge da sè. due diavoli non possono regnare insieme

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  2. Ben detto, caro Luca :-)

    Se uno perde anche l'ultimo valore che regge questa nostra società, allora sì che siamo nella povertà più assoluta :-(

    Grazie della tua opportuna riflessione :-))

    Buona festa!

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  3. La disinformazione pare essere a 360°, i luoghi di culto, così come le biblioteche o le proprietà comunali rientrano in una tabella nelle classi ICI che di fatto non è tassata.
    Per tassare le proprietà della chiesa si intende lo scandaloso comportamento di alcuni che piazzano davanti a un hotel a 4 stelle una croce e una statua di padre pio rendendolo di pertinenza al luogo di culto.

    Non penso che questo discorso sia inerente alla lodevole attività che fa ogni parrocchia e/o ogni associazione ad essa collegata.

    Discernere quello che è giusto e "cacciare i mercati dal tempio" penso sia qualcosa detta e fatta da Qualcuno che al sopra di tutte le parti :-)

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  4. Caro Gero,

    non basta una Croce fuori o una Cappella dentro a un immobile per farlo diventare luogo no-profit o assimilato. Bisogna vedere che tipo di attività vi si svolge e chi gestisce il luogo.

    Poiché l'ICI è un'imposta comunale, sta ai Comuni, in base alle leggi vigenti, accertare tutto questo. Se c'è qualche abuso, ci sono le multe e le patrie galere.
    In particolare, per quanrto riguarda la Chiesa di Roma, riporto un commento di Mstatus (che conosci bene), in un post di Okno che ho visto oggi (cioè ieri) ;-)

    "La Chiesa di Roma l'ICI la paga quando dovuta; tra l'altro c'è una recente sentenza della Cassazione che in pratica ricorda che l'esenzione va valutata caso per caso. Quindi non è vero che la Chiesa di Roma non paga l'ICI, la paga quando e se dovuta in quanto l'esenzione va valutata o meno sui singoli immobili. Ti ricordo che c'è un certo numero di contenzioso in merito".

    La Chiesa paga l'ICI a norma di legge (legge Amato); perciò le polemiche in atto sono del tutto pretestuose.

    Un caro saluto (notturno) ;-)

    Ps. Se poi Monti vorrà tassare gli immobili della Chiesa, dovrà anche tassare tutti quelli degli altri enti che non pagano l'ICI, per la medesima legge (patronati, partiti, sindacati, onlus, fondazioni, etc. etc. etc.).

    Sarà un bello spettacolo. Vedremo cosa diranno i solerti censori delle case altrui.

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  5. Ciao Amicus, :-)
    infatti è questo "caso per caso" che diventa un "caso", penso siamo intorno al 60% di "casi" che non pagano ICI.

    Come rimarcato da te è assolutamente giusto che i luoghi di culto, così come le biblioteche o le fondazioni o il demanio non è tassato.

    A dirla tutta è "scandoloso" nelle mie zone, ad esempio, vedere utenze elettriche private o pubbliche (che nulla hanno a che fare con il culto) intestate a preti e/o "ville" per affittacamere estive "travestite" da colonia estiva del convento.

    Non è un attacco a privilegi, che legalmente non esistono, è un retaggio, una "commistione" tra sacro e profano che, per me, è stato da sempre fastidioso.

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  6. Dimenticavo, questo "comportamento" investe anche gli enti che hai enucleato tu nel precedente post.

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  7. Caro Gero, ti stimo troppo per mettermi a discutere su cose che sono un evidente attacco pretestuoso.

    Figuriamo se il 60 per cento degli immobili della Chiesa sono alberghi e fonte di guadagno! In genere sono fonte di enormi sacrifici e preoccupazioni per mantenerli in piedi, da parte di preti, frati, suore e volontari, e se non ci fosse la Chiesa a quest'ora sarebbero anch'essi come molti beni dello Stato: in malora.

    In ogni caso sono i Comuni, non tu ed io, a stabilire la destinazione d'uso di questi immobili. Se sono alberghi a quattro stelle, pagano o li facciano pagare. Questa è la legge.

    Gli immobili si vedono e non si esportano. Se le attività di alcuni di essi sono sub judice, sarà il giudice a stabilire se devono pagare o no, e se devono pagare, pagano. Altrimenti no.

    Non ho capito dove sta l'evasione e l'illecito.

    O meglio, ho capito benissimodove i radicali e loro assimilati vogliono arrivare. A distruggere quello che è rimasto di una parvenza di società solidale.

    Vadano a cercare i ladri dove sono. Non sono in Chiesa.

    Vadano nelle loro logge massoniche, nelle lobbies finanziare, nelle banche, nei poteri che stanno distruggendo la nostra economia, nei privilegi dei politici e dei potenti.

    E non a rompere i coglioni a coloro che si fanno un mazzo così, 24 h su 24, per stare vicino alla gente.

    Buona giornata ;-)

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  8. Caro Antonio, sono perfettamente d'accordo sul fatto che i luoghi di culto non debbano essere tassati.
    Faccio una riserva sulle altre attività, distinguendo tra ciò che è espressione di solidarietà - a qualunque livello - e altre attività...di natura commerciale e similari.

    Un caro abbraccio.

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  9. Cara Gianna, ma gli immobili che fanno attività commerciali o dati in affitto sono già per legge soggette all'ICI e la Chiesa la paga, cara mia.

    È questo il punto in questione. Che chi sta mettendo in giro la bufala che la Chiesa non paga l'ICI sugli immobili che fanno attività commerciale mentisce, sapendo di mentire.

    Per quanto riguarda situazioni più complesse, dove si svolgono sia attività no-profit che altre attività (ad esempio un convento con ostello, un oratorio con bar) la legge è meno chiara (legge Prodi) e dà luogo a casistiche sull'attività prevalente.

    Proprio oggi il Ministro per la Cooperazione e l'Integrazione, Andrea Riccardi, intervistato da Lucia Annunziatha, ha detto: «Credo che le attività di culto, culturali della Chiesa siano una ricchezza per il Paese e quindi l'Ici-l' Imu non va pagata. Per quelle che possono essere le attività commerciali gestite dalla Chiesa, dai religiosi, dalle associazioni cattoliche vigilino i Comuni o chi è preposto a questo per vedere se l'imposta viene pagata e intervenga. Inutile fare una grande battaglia. Si tirino fuori i casi, si valuti caso per caso e si intervenga: se c'è stata mala fede, si prendano le misure necessarie».

    E più o meno ha detto le stesse cose il Card. Bagnasco.

    È ciò che dice la legge attuale.

    Una cosa è far pagare ciò che è giusto (ciò che è commerciale), e una cosa è tassare indiscriminatamente gli immobili della Chiesa, come è nell'assurda richiesta dei radicali e compagni assimilati.

    La Chiesa fa enormi sacrifici per mantenere aperte e in funzione attività a fine culturale, sociale, educativo e caritativo, oltre che religioso.

    Sarebbe veramente inconcepibile se in più venisse anche tartassata, invece che aiutata e ringraziata.

    Un caro saluto :-)

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  10. Antonio, mi riferivo proprio agli ostelli...

    Alla fin fine diciamo la stessa cosa.

    Angelo Bagnasco, presidente della Cei e arcivescovo di Genova, ha dato ieri un'apertura all'ipotesi che la Chiesa rinunci al suo privilegio e paghi l'Ici: «Parliamone», ha detto nel capoluogo ligure.

    Buona giornata.

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  11. In effetti il Card. Bagnasco ha dato un'indicazione di come si può risolvere le situazioni controverse.

    È giusto pagare l'ICI su ciò che è fonte di guadagno (se lo è), è giusto scorporare tutto quello che attiene alla realtà del no-profit, che costituisce la stragrande maggioranza delle attività negli immobili ecclesiastici.

    Ma la polemica messa in atto riguarda gli immobili della Chiesa nel loro complesso, anzi riguarda la Chiesa, che finora non ha fatto altro che seguire le leggi vigenti (di Amato e Prodi).

    Ciao :-)

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