domenica 11 dicembre 2011

C'è ancora posto per la gioia?

 

L'approssimarsi del Natale è motivo di gioia profonda. La III domenica di Avvento, quella di oggi, è chiamata domenica "Gaudete" (Rallegratevi!) dalle prime parole dell'Introito della Messa.

Stiamo per festeggiare la nascita del Salvatore, l'inizio di una umanità nuova, fondata sull'amore e sulla fratellanza.

Per alcuni la festa ha perso molto del suo vero significato, ed è un vago risveglio dei buoni sentimenti.

Per altri (per fortuna pochi) il Natale è addirittura una festa che reca fastidio. Nel web ci sono di quelli che la vorrebbero perfino abolire, e non sono musulmani; sono atei e anticlericali nostrali.

Le opinioni, anche le più sciocche, vanno rispettate. Ma quando diventano aggressione vera e propria ai valori più grandi e profondi della nostra civiltà, allora bisogna reagire con fermezza e con fierezza cristiana.

Gesù Cristo ha portato il messaggio più grande e più "rivoluzionario" della storia umana.

Chi lo vorrebbe "fare fuori" un'altra volta, vorrebbe riportare l'orologio dell'umanità al tempo "avanti Cristo": quello dei razzismi, della legge del più forte, della guerra di tutti contro tutti, dell'odio e dell'egoismo eretto a sistema.

Una prospettiva da incubo.

Vieni, Signore Gesù!

Nella domenica della gioia ascoltiamo il canto del Magnificat (Lc 1, 39-45). È la gioia di Maria per l'opera che Dio ha compiuto in lei, umile creatura, a favore dell'umanità.

Proponiamo un versetto: "Quia respexit humilitatem ancillae suae; ecce enim ex hoc beatam me dicent [omnes generationes]" (Poiché ha guardato l'umiltà della sua serva, ecco che da ora tutte le generazioni mi chiameranno beata).

La musica è quella sublime di J. S. Bach, BWV 243. La voce è del soprano finlandese Tarja Turunen, in una versione "moderna" molto suggestiva.



8 commenti:

  1. <>


    Assolutamente sì, e non importa se è nato il 25 dicembre o se è morto a 33 o 37 anni, rimane sempre il punto fermo per ogni dottrina filosofica e politica religiosa che pone il rispetto dell'uomo al centro del proprio pensiero.

    Cmq io ho letto di "avvincenti" teorie di un Gesù protolondinese che si muoveva tra la manica e la danimarca, quindi al peggio non c'è mai fine :-)

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  2. Condivido in pieno la tua bella riflessione, caro Gero :-)

    Nella nascita di Cristo nasce ( e deve nascere) la vera dignità e il rispetto per l'uomo, in ogni sua espressione di vita. La gioia perciò è la logica conseguenza di tutto ciò, anche in momenti difficili come questi.

    Sulle strampalate fantasie di alcuni scrittori meglio stendere un pietoso velo di silenzio. Noi opponiamo la solidità dei fatti storici.

    Ciao, e buona domenica della gioia ;-))

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  3. Che sia una rinascita per tutti il prossimo Natale.

    Questo è il mio augurio, Antonio.

    Ciao

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  4. Il Natale ormai prossimo sia anche per te, carissima Gianna, e per i tuoi cari una festa di serenità e di vera gioia :-)

    Un grande abbraccio :-))

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  5. Carissimo Amicus, da un po' di tempo non passo a farti visita, ma sono stato impegnato con il trasloco da Splinder al punto che, assieme ai fratelli di blog, pareva fossimo l'esercito Austro Ungarico in rotta. :-))

    Così, stasera, preso un po' dalla nostalgia e più o meno all'ora dei fantasmi, ho trovato una versione di un qualcosina che porterà le Signore a ricordare la famosa scena del tango nel film Scent of a Woman con Al Pacino.

    http://mstatus.iobloggo.com/918/tra-un-post-e-l-altro-scent-of-a-woman-por-una-cabeza

    Una versione in concorrenza con il gruppo di mio cognato. :-))

    Mandi!

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  6. Mi fa grande piacere, carissimo Mstatus, rivederti qua in Tuscia, dopo la tua eroica impresa di salvataggio.

    Infatti, aggirandomi nel tuo accampamento virtuale, posto nel territorio dei Galli Friulani, ho visto che tu, abile stratega ed esperto di guerre terrestri nonché stellari, sei riuscito a salvare tuttta la truppa e l'arsenale dal dissolvimento del pianeta Splinder.

    Complimenti! :-))

    Grazie anche per il bel tango; memorabile davvero la scena del film con il "cieco" Al Pacino!

    Devo dire questo però: sono pienamente d'accordo sulla scena-cult del remake di Al Pacino; ma ritengo che l'interpretazione del film di Gassman sia nel complesso superiore.

    Ovviamente, punti di vista ;-) Forse il tuo è influenzato dall'amore per .. l'Argentina :-D

    Mandi!

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  7. Carissimo Amicus, a dir la verità ebbi un po' di difficoltà ad "abituarmi" alla musica argentina ed in particolare al tango. Mia moglie portò delle cassette con i tanghi di là e, io, abituato con la "musicalità" europea non riuscivo a capirli, anzi non mi piacevano proprio. Poi un giorno (all'epoca facevo pure le serate), la zia di mia moglie mi disse: voi qua pensate che sia musica allegra per divertimento, invece da noi sono sentite e rappresentano i vari stati d'animo (le parole esatte non me le ricordo, ma il senso era più o meno quello). Così iniziai, anche con l'uso degli spartiti argentini, a considerare queste musiche in altro modo e iniziai ad apprezzarle per quello che rappresentano. Diversi anni fa vennero su da noi al Festival dei Cuori gli argentini e suonarono il tango (non solo) e ne rimasi affascinato dato che, ad esempio, da noi il tango è basato sul ritmo della batteria che lo rende una cosa meccanica e molto quadrata, mentre nelle loro esecuzioni la batteria non c'è proprio e ti porta a seguire la musica in altro modo. La versione che ti ho linkato è molto diversa da quella canonica europea. :-))

    Un altro bel tango con uno spartito micidiale (nero di note) è Adios pampa mia che ti porta proprio ad immaginare chi deve andarsene. Ma queste mie forse sono solo riflessioni di un vecchio combattente. :-))

    Mie cognate ogni tanto mi mandano qualche CD di gruppi tipici argentini sullo stile di quello che ti ho linkato.

    Per il resto rimane il fedelissimo fratello Vipom con le sue foto cult sui cimiteri. :-))

    Mandi!

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  8. Grazie, mio caro Mstatus, per questa autentica "lezione" sul tango argentino :-))

    C'è nel tango in effetti un ntenso pathos, che non è solo sensualità, ma anche drammaticità.

    Non esiste un tango "solare", ma il suo irresistibile fascino sta proprio nella sua ambivalenza di sensualità inquieta ;-)

    Insomma, un ballo adatto al tuo spirito irrequieto (sulla sensualità non oso pronunciarmi... ) ;-)

    Devo dire che piace molto anche a me. Per essere sincero, è il tipo di danza che più mi affascina, pensa un po'... :-D

    Buine gnot !

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