lunedì 26 settembre 2011

Un giudice a Berlino


 












Preceduto dal solito clima di diffidenza, se non di ostilità preconcetta, Benedetto XVI è tornato nella sua patria quasi da straniero.

Ma, come ormai ci ha abituati, ha compiuto un piccolo-grande capolavoro; non lui, ovviamente, ma lo Spirito di Dio che lo guida e lo illumina.

La diffidenza si è tramutata in calorosa accoglienza, l’ostilità in una standing ovation e il boicottaggio in bagni di folla.

Perfino i giornali più critici hanno scritto parole di apprezzamento.

Hanno colpito le sue parole, sempre alte e profonde, e il suo atteggiamento, umile e dolce, che sa chiedere perdono anche per i misfatti degli uomini di Chiesa.

Un vero padre, cioè un vero papa.

Sarà la storia a giudicare. Ma quei riferimenti alle dittature brune e rosse, che nel nome di ideologie atee hanno portato l’umanità sull’orlo del precipizio, hanno colpito nel segno, in una nazione che le ha provate entrambe.

Benedetto XVI ha aperto una riflessione anche sull' attuale ideologia, quella di matrice rigidamente positivistica, che crede di poter "creare" l’uomo senza rispettare la sua “ecologia”, cioè la sua natura oggettiva, concreta, data.

Come la natura si sta ribellando alla manipolazione umana, così, ha ammonito implicitamete il papa, anche la natura umana non potrebbe a lungo sopportare manipolazioni che ne alterino il suo patrimonio interiore, e non solo quello genetico.

Senza la coscienza comune, "naturale", del bene e del male, senza una ragione condivisa e un’apertura verso Dio creatore, l’uomo smarrisce sé stesso. “Oppure credete che il mondo di oggi vada abbastanza bene?” ha detto con un pizzico d’ironia teutonica il papa tedesco.

Certo, rimarrà impressa nel cuore e nella mente dei politici di tutto il mondo quella citazione agostiniana: senza la giustizia, che cos’è uno Stato se non “magnum latrocinium", una banda di briganti, un grande latrocinio?

Lo ha detto al Bundestag, a Berlino.

Almeno a Berlino non può mancare un giudice...


Mi permetto di citare un mio post sul pensiero agostiniano, che riporta la frase citata dal Papa:

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