Venerdì Santo. Il giorno della Passione, Morte e Sepoltura di Nostro Signore Gesù Cristo.
Tra le atroci sofferenze di Cristo al Calvario, ce n'è una alla quale non poniamo forse la dovuta attenzione: Gesù venne spogliato delle sue vesti, venne pubblicamente denudato.
Una umiliazione estrema, il totale annullamento della dignità di una persona.
Ho capito pienamente il significato di questa umiliante sofferenza quando mi sono trovato davanti per la prima volta ad una pittura di El Greco: "Espolio", la spoliazione di Cristo.
Due cose mi hanno colpito di questa opera straordinaria: gli occhi di Gesù, e la sua mano destra. Gli occhi sembrano umidi di pianto, e la bellissima mano aperta cerca di trattenere le vesti che stanno per essere strappate di dosso da una mano nemica simile ad un artiglio.
Un capolavoro del geniale pittore greco Domenico Theotokòpulos, detto El Greco (1541-1614), anticipatore per molti aspetti della pittura moderna.
E un commosso sguardo alla passione di Cristo.
Foto in alto: "Espolio" (1577-79), El Greco, Cattedrale di Toledo.
Tra le atroci sofferenze di Cristo al Calvario, ce n'è una alla quale non poniamo forse la dovuta attenzione: Gesù venne spogliato delle sue vesti, venne pubblicamente denudato.
Una umiliazione estrema, il totale annullamento della dignità di una persona.
Ho capito pienamente il significato di questa umiliante sofferenza quando mi sono trovato davanti per la prima volta ad una pittura di El Greco: "Espolio", la spoliazione di Cristo.
Due cose mi hanno colpito di questa opera straordinaria: gli occhi di Gesù, e la sua mano destra. Gli occhi sembrano umidi di pianto, e la bellissima mano aperta cerca di trattenere le vesti che stanno per essere strappate di dosso da una mano nemica simile ad un artiglio.
Un capolavoro del geniale pittore greco Domenico Theotokòpulos, detto El Greco (1541-1614), anticipatore per molti aspetti della pittura moderna.
E un commosso sguardo alla passione di Cristo.
Foto in alto: "Espolio" (1577-79), El Greco, Cattedrale di Toledo.
Grazie Amicusplato, grazie infinite,riesci sempre a darmi quell'emozione in più...
RispondiEliminaInsieme al dipinto che ti è rimasto impresso oso collegare una frase che a me è rimasta impressa nel cuore e nella mente: "Lui che veste i gigli del campo... è rimasto nudo"
Questa settimana Santa, sono ammalata, è un modo piccolo per cercare di essere sempre più vicina al Signore, nonostante la mia piccolezza crei l'abisso tra me e Lui, Lui è sempre lì a tendermi la mano, le sue, bellissime mani. Lui che mi ha donato il Suo sguardo, sul mio cuore.
Buon venerdì caro Amicusplato, anzi, prezioso...
Grazie a te, carissima Anonimo, per la tua riflessione e per il graditissimo augurio :-)
RispondiEliminaGuarisci presto, mi raccomando, per festeggiare una Buona Pasqua! :-))
Il Venerdì santo è solo l'antivigilia di una festa. Ma oggi che sento la Chiesa più distante, come istituzione, Gesù è più vicino, e penso che quell'ora in cui dobbiamo dire Si al Signore nostro Padre, arriverà per tutti.
RispondiEliminaCarissimo Ombresenzalucesenzaombre,
RispondiEliminaè vero che il Venerdì Santo è "solo" l'antivigilia di Pasqua; ma è un'antivigilia senza la quale la vera Pasqua non può arrivare.
Dice il Vangelo: "Solo attraverso la passione si può giungere alla gloria della risurrezione".
Questo mi consola, perché mi fa certo che il male assoluto non esiste, ma anche in quello che può apparire umanamente un fallimento, si prepara e si anticipa la salvezza :-)
Grazie del tuo apporto :-)
Buona Pasqua, dunque!