Sono uno che ricerca la verità e che non si accontenta di wikipedia.
Se dici che la verità non esiste, sbagli, perché ne hai già affermata una.
Se poi dici che la ricerca della verità non ti interessa, allora non te la prendere troppo quando qualcuno ti vuole ingannare.
La tradizione mette intorno al Presepe, oltre a tante altre persone, suonatori di zampogne e di altri umili strumenti a fiato.
Per questo mi piace festeggiare il Natale di Gesù con il contorno musicale di strumenti a fiato. Moderni però, perché il Natale è per sempre.
E mi piace festeggiarlo con i sentimenti della Madonna, che nel suo cuore aveva ancora le parole del Magnificat: "L'anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio mia salvatore".
Dal Magnificat di G. Ph. Telemann, l'Aria (1731), trascritta per strumenti a fiato, precisamente un ensemble di sassofoni.
Il mese di aprile “apre” alla primavera, al sole, alla bella
stagione, e al periodo pasquale.
Lo voglio aprire non con un pesce, ma con una mirabile “Aria”
del “Magnificat” di Georg Philipp Telemann (1681-1767), grande musicista
tedesco, oggi un po’ dimenticato, ma molto apprezzato ai suoi tempi, amico di Händel e
di Bach, dei quali era coetaneo (un anno più giovane).
È stato probabilmente il più prolifico compositore della
storia (si dice che abbia composto più
di 5.000 opere!).
Da questa sua facilità nel comporre rimase colpito perfino Händel
(che quanto a “fecondità” non scherzava), il quale ebbe a dire che Telemann era
in grado di scrivere un mottetto a otto voci più velocemente di una normale
lettera.
Ma questa sua dote non era a scapito del valore artistico,
come dimostra anche il brano che propongo, magnifico, come è giusto che sia per il “Magnificat”, il
canto di lode di Maria per le grandi opere del Signore.
Si tratta del Magnificat in Sol maggiore (TWV 9, 18), con adattamento di Kurt Redel, eseguito dalla Munich Pro Arte Orchestra.
Oggi, festa dell' Immacolata Concezione, offriamo a Maria Santissima una musica speciale, come si conviene alla più bella delle creature.
È una musica composta dal tedesco Georg Philipp Telemann (1681-1767), contemporaneo di Vivaldi, Bach ed Händel; quindi un personaggio che è rimasto un po' sacrificato in mezzo a questi giganti.
Eppure a suo tempo ebbe grande considerazione; e in effetti le sue composizioni, tra l'altro sterminate di numero, hanno ancora molto da dirci. Un suo concerto in Re maggiore è stato usato da Fabrizio De André per una celebre canzone (La canzone dell'amore perduto).
La musica che presentiamo è uno stupendo versetto del Magnificat in Sol maggiore, un'Aria per orchestra e tenore (Der Hungrigen fullet er).
Noi però la presentiamo in versione vocalistica, che non fa perdere molto alla bellezza dell'originale, in compenso aggiunge un tocco di virtuosismo.
Si tratta dell' Ensemble Planeta, un quartetto vocale femminile giapponese, veramente bravo.
La voce umana, quando usata adeguatamente, è sempre affascinante.