lunedì 28 maggio 2018

Per dimenticare




Quando corrono tempi cattivi, quando il presente fa un po' schifo (eufemismo), e il futuro appare oscuro come l'oracolo della Sibilla, per difendermi mi rifugio nel passato.

E vado a ricercare nella memoria qualcuna di quelle irripetibile emozioni che venivano da un 45 giri, magari del 1968.

Sono passati appena 50 anni (!), ma "L'amore è blu" di Paul Mauriat ha molto da dire anche oggi.

Almeno a me. Riesce a farmi dimenticare perfino Mattarella...

Non è poco.




Mattarella, Mattarella...






Il signor Mattarella non ha voluto firmare un governo del popolo italiano, e si fa un governo da sé.

Evidentemente crede di essere la reincarnazione del Re Sole, quello che disse "L'état c'est moi", lo stato sono io (sec. XVII).

Il Belli lo ha tradotto in romanesco: "Io so' io, e voi nun siete un cazzo (sec. XIX).

Mattarella (ieri sera, sec. XXI) è uscito dal Palazzo e ha letto il suo proclama: "Savona non mi piace. Al governo ci penso io".

Mattarella, Mattarella...

Ma se no ti piaceva Savona, perché non sei andato a Genova?

Per onorare il nuovo re sole italiano mi pare opportuno postare una bella musica barocca francese, del grande Jean-Philippe Rameau. È un po' troppa festosa per la situazione nostra, ma davanti a le Roi Soleil bisogna danzare, anche con l'artrite.

Dio salvi il Re!

E in Italia, si salvi chi può...









venerdì 11 maggio 2018

Nomen omen





Nomen omen, il nome è un auspicio.

È un simpatico gioco di parole latine (leggere tutto attaccato, prego!) che veniva e viene detto quando un nome (o cognome) sembra indicare, oltre la persona, anche il suo futuro, la sua missione.

Limitandoci al settore politico, se uno si chiama Sgarbi è probabile che nel cognome si celi anche il suo destino: quello di essere spesso “sgarbato”.

Se invece una si chiama Bongiorno, può darsi che nel suo DNA ci siano le buone maniere del galateo.

Siamo in attesa di un nuovo governo. Finora sembrava un’impresa impossibile, finché il pressing di Salvini, a destra e a manca, sembra aver dato buoni frutti.

Salvini, salvator della patria, o almeno del governo? Può darsi.

A meno che il presidente Mattarella non gradisca.

Mattarella?... Qui non è il caso di fare riferimenti al detto latino.



mercoledì 9 maggio 2018

Tasti neri, ma brillanti





Un periodo un po’ travagliato, questo, sia per il tempo atmosferico che per il clima politico.
Sembrano più le note nere che quelle bianche.

Allora è il caso di ascoltare Tasti Neri, un brano pianistico di  Chopin, suonato tutto sui tasti neri del pianoforte. È lo Studio op. 10 n. 5, del 1830, in sol bemolle maggiore (6 bemolli in chiave…).

Una sola volta Chopin mette una nota bianca, esattamente un Fa. Possiamo proprio dire "una mosca bianca".

Ma nonostante tutta la colluvie di tasti neri, la musica è brillante, come anche la brava e bella pianista russo-austriaca Anastasia Huppmann (classe 1988).

Speriamo che il tutto sia di buon auspicio.




martedì 1 maggio 2018

1 Maggio: Il lavoro e la dignità umana




Primo Maggio: festa del lavoro.

Il lavoro è ciò che sostenta l’uomo materialmente e lo realizza interiormente. Anche il Figlio di Dio, facendosi uomo, ha voluto imparare un mestiere: da Figlio di Dio a "figlio di Giuseppe", il falegname.

Ho sempre desiderato insegnare, ho faticato per questo, senza risparmiarmi; ho potuto realizzare il mio desiderio, e ora che guardo da pensionato il lavoro svolto, mi sento abbastanza gratificato.

Oggi magari tutto è più complicato, in ogni settore. E quando il lavoro non realizza le aspettative delle persone, o quando scarseggia o manca addirittura, allora l’uomo entra in crisi e può perdere anche la fiducia in se stesso.

Per questo, all’inizio di questo mese, il più bello di tutti i mesi, “il maggio odoroso” del Leopardi (ricordate?), affido le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce di tutti noi all’aiuto materno di Maria, stella del mare: Ave, maris stella.

Il bellissimo testo liturgico latino, magnificamente musicato per quattro voci miste a cappella da Edvard Grieg (per il quale ho una particolare predilezione) e qui adattato per quattro voci femminili, è un’invocazione alla Madre di Dio, affinché allontani da noi ogni male e ottenga per noi ogni bene:
Mala nostra pelle, bona cuncta posce.

Maggio è il mese mariano per eccellenza.
Uniamo mentalmente la nostra voce con quelle delle 7 coriste lettoni per invocare la protezione e l’aiuto della Madre del cielo. 

Buon mese di maggio!