Nomen omen, il nome è un auspicio.
È un simpatico gioco di parole latine (leggere tutto
attaccato, prego!) che veniva e viene detto quando un nome (o cognome) sembra indicare,
oltre la persona, anche il suo futuro, la sua missione.
Limitandoci al settore politico, se uno si chiama Sgarbi è
probabile che nel cognome si celi anche il suo destino: quello di essere spesso
“sgarbato”.
Se invece una si chiama Bongiorno, può darsi che nel suo DNA
ci siano le buone maniere del galateo.
Siamo in attesa di un nuovo governo. Finora sembrava un’impresa
impossibile, finché il pressing di Salvini, a destra e a manca, sembra aver
dato buoni frutti.
Salvini, salvator della patria, o almeno del governo? Può
darsi.
A meno che il presidente Mattarella non gradisca.
Mattarella?... Qui non è il caso di fare riferimenti al detto latino.
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