Mi pare opportuno in quest’ultima domenica di Carnevale
(mercoledì prossimo sono le Ceneri) divertirsi un po’ con la musica polifonica del
geniale bolognese Adriano Banchieri (1568-1634).
Si tratta del madrigale carnascialesco a cinque voci “Contraponto
bestiale a la mente” (1608), nel quale, come ci informa la Capricciata introduttiva
a tre voci, si ode
"un cane, un gatto, un cucco e un chiù
per spasso
far contraponto a mente sopra un basso”.
In altre parole, mentre il basso canta la sua parte, quattro
voci che imitano il verso degli animali suddetti fanno per divertimento
("per spasso") una polifonia (“un contraponto”) improvvisata (“a
mente”).
In realtà non c'è nulla di improvvisato, la partitura è
tutta scritta.
I soprani primi fanno la terza discendente Mi-Do del cucco
(cuculo); i soprani secondi fanno il verso del chiù, con le note Sol e La; i
contralti il gatto, con una parte più elaborata; i tenori il cane, con un Do
ripetuto.
Il basso fa la base al contrappunto, cantando queste parole
in latino maccheronico e scherzoso, come è tutto il brano: “Nulla fides gobbis, similiter
est zoppis, si sguerzus bonus est, super annalia scribe”, cioè: Nessuna
fiducia nei gobbi, ugualmente è per gli zoppi, se un guercio è bravo, scrivilo
sugli annali”.
L’inizio del madrigale (con ripetizione alla fine) è di
carattere accordale, in tempo ternario.
Buona Domenica e Buon Carnevale!
Capricciata e Contraponto bestiale a la mente
Or s'ode una spassevol barzelletta
di certi cervellini usciti in fretta
Nobili spettatori,
udrete or ora
quattro belli humori:
un cane, un gatto,
un cucco, un chiù, per spasso
far contraponto a mente
sopra un basso.
Un cane, un gatto, un cucco, un chiù per spasso
far contraponto a mente sopra un basso.
Fa la la…
Nulla fides gobbis
similiter est zoppis.
Si squerzus bonus est,
super annalia scribe.
Bau, bau!
Miao, miao!
Chiù, chiù!
Cucù, cucù!
Fa la la…