Ben nota è la parabola della pecorella smarrita. Il buon pastore lascia le altre 99 pecore e va alla sua ricerca. Trovatala, fa grande festa con tutto il vicinato (Lc 15, 3-7; anche Mt 18, 12-14).
Talvolta però può succedere che a perdersi sia il pastore. In questo caso sono le pecore che devono andare alla sua ricerca. Trovatolo, fanno anche loro una grande festa.
Mi perdonerà l'evangelista Luca, mi perdonerà soprattutto il buon Dio, ma questa variante mi è venuta alla mente ieri nella catechesi di Papa Francesco in Piazza S. Pietro.
Finalmente il pastore è tornato, o è stato ritrovato. Ha terminato di girovagare per i meandri del politichese, ed ha choccato i benpensanti buonisti con parole inequivocabili sull'aborto.
"E' un modo di dire interrompere la gravidanza, perché in realtà significa fare fuori qualcuno".
L'aborto è "come affittare un sicario".
Finalmente ho ritrovato la voce del pastore, finalmente mi riconosco nelle sue parole, che sono le parole di Cristo. "Chi accoglie uno di questi piccoli accoglie me. Chi scandalizza [figuriamoci chi uccide] uno di questi piccoli, è meglio per lui che gli si metta una macina da mulino al collo e sia gettato in mare" (Mt 18, 5-6).
Ovviamente si alzeranno ora le voci delle femministe, della Bonino, dei "progressisti"...; insomma di tutti quelli che pensano che si possa fare della vita umana intrauterina ciò che uno vuole. Con il risultato, oltretutto, di ciò che abbiamo davanti ai nostri occhi. E cioè una società di vecchi, nella quale le nascite sono un evento eccezionale, e dove sono più protette le specie animali che la razza umana, in via di estinzione dalle nostre parti.
Ben tornato Papa Francesco! Speriamo che questo sia solo l'inizio di quel parlare "sì quando è sì, no quando è no" (Mt 5, 37).
PS. Ma "Famiglia Cristiana" avrà il coraggio di mettere in copertina la Bonino con un "Vade retro"?