Quest'anno 2010 può essere già considerato sufficientemente "tempestoso".
E non mi riferisco solo all'aspetto climatico, con un inverno tra i più rigidi e piovosi degli ultimi cento anni.
Ben più grave il tremento terremoto di Haiti, a cui ne è seguito in questi giorni un altro in Cina.
L'orribile sciagura aerea di Smolensk ha cancellato in un attimo la dirigenza della Polonia.
Ci si mettono ora anche i vulcani a far sentire la loro voce inquietante, e dall'Islanda è partita una nube di cenere che ha coperto i cieli di mezza Europa.
Tempesta anche nella Chiesa, con gli scandali della pedofilia, contro la quale Papa Benedetto XVI sta combattendo con coraggio e fermezza.
Una tempesta costrinse S. Paolo a fermarsi a Malta per tre mesi, dopo il drammatico naufragio della nave che doveva portarlo a Roma, per essere processato da Nerone (Atti degli Apostoli, 27 e 28). Ma in quei tre mesi di sosta forzata convertì l'isola, che ancora oggi è una roccaforte della fede cattolica.
Era l'anno 60 dopo Cristo.
Nel ricordo del naufragio di Paolo, che significò anche la conversione di Malta, Papa Benedetto compie il suo viaggio apostolico di due giorni, oggi e domani.
Voglio accompagnarlo anzitutto con la mia preghiera.
A questa unisco una più laica sonata di Beethoven, ovviamente la "Tempesta", in Re minore, Op. 31, n. 2, III movimento. Una tempesta avvincente, questa volta, piena di fascino.
Tanto più eseguita da quel mitico pianista che è stato Wilhelm Kempff.
Anche dagli sconquassi più rovinosi possono sorgere nuovi germogli di vita e di speranza.
È ciò che accadde a S. Paolo nel naufragio di Malta, 1950 anni fa.
È ciò che mi auguro accada anche oggi.
E non mi riferisco solo all'aspetto climatico, con un inverno tra i più rigidi e piovosi degli ultimi cento anni.
Ben più grave il tremento terremoto di Haiti, a cui ne è seguito in questi giorni un altro in Cina.
L'orribile sciagura aerea di Smolensk ha cancellato in un attimo la dirigenza della Polonia.
Ci si mettono ora anche i vulcani a far sentire la loro voce inquietante, e dall'Islanda è partita una nube di cenere che ha coperto i cieli di mezza Europa.
Tempesta anche nella Chiesa, con gli scandali della pedofilia, contro la quale Papa Benedetto XVI sta combattendo con coraggio e fermezza.
Una tempesta costrinse S. Paolo a fermarsi a Malta per tre mesi, dopo il drammatico naufragio della nave che doveva portarlo a Roma, per essere processato da Nerone (Atti degli Apostoli, 27 e 28). Ma in quei tre mesi di sosta forzata convertì l'isola, che ancora oggi è una roccaforte della fede cattolica.
Era l'anno 60 dopo Cristo.
Nel ricordo del naufragio di Paolo, che significò anche la conversione di Malta, Papa Benedetto compie il suo viaggio apostolico di due giorni, oggi e domani.
Voglio accompagnarlo anzitutto con la mia preghiera.
A questa unisco una più laica sonata di Beethoven, ovviamente la "Tempesta", in Re minore, Op. 31, n. 2, III movimento. Una tempesta avvincente, questa volta, piena di fascino.
Tanto più eseguita da quel mitico pianista che è stato Wilhelm Kempff.
Anche dagli sconquassi più rovinosi possono sorgere nuovi germogli di vita e di speranza.
È ciò che accadde a S. Paolo nel naufragio di Malta, 1950 anni fa.
È ciò che mi auguro accada anche oggi.
Solo la speranza può aiutarci fra tutte queste tempeste...
RispondiEliminaUna speranza "affidabile", direbbe Benedetto XVI ;-)
RispondiEliminaGrazie, Stella, della tua cara presenza :-)
il fallimento delmondo, la sconfitta, la caduta, la gelosia, la ricchezza,la crisi,la Speranza.
RispondiEliminaSpero, carissimo Ombresenzalucesenzaombre, che l'ordine con cui hai messo le tue parole sia un ordine crescente.. ;-)
RispondiEliminaCiao!