Dopo aver letto nel web alcuni articoli sui primi concili della Chiesa, articoli non sempre ben informati, mi pare doveroso parlare dei primi quattro concili ecumenici.
Sono i Concili di Nicea (325), Costantinopolitano I (381), Efeso (431), Calcedonia (451).
Per il loro valore dai Padri della Chiesa sono stati paragonati ai quattro Vangeli.
In effetti, la loro importanza è stata fondamentale, per due motivi:
- hanno trasmesso con fedeltà l’annuncio del Vangelo in una nuova realtà sociale, la cultura greco-romana, con un linguaggio appropriato;
- hanno mostrato gli errori degli eretici, puntualizzando le principali verità della fede.
Alcuni pensano che le verità, i cosiddetti dogmi di fede, che questi concili hanno definito e proclamato, siano qualcosa di diverso dall’annuncio evangelico, una specie di imposizione della gerarchia sui fedeli.
È vero esattamente il contrario. I dogmi non sono altro che puntualizzazioni del messaggio evangelico, in termini semplici e chiari, negli aspetti messi in dubbio o negati dagli eretici.
E spesso, come vedremo, furono proprio i fedeli a sostenere la parte della verità, contro gli errori di alcuni ecclesiastici (l’eretico Nestorio era addirittura patriarca di Costantinopoli, la seconda autorità della Chiesa).
I primi due concili (Nicea e Costantinopoli) hanno difeso la fede trinitaria, e l’hanno formulata nella preghiera del Credo, chiamato anche “Simbolo niceno-costantinopolitano”; una preghiera nella quale sono espresse, in modo essenziale, le verità in cui credono tutti i cristiani.
Gli altri due (Efeso e Calcedonia) hanno chiarito la principale verità su Gesù Cristo: egli è l’unigenito Figlio di Dio, vero Dio e vero uomo. Sbagliano coloro che riducono Gesù solo ad un uomo, negandone la divinità; sbagliano coloro che negano la reale umanità di Cristo, riducendola ad un’apparenza.
Come si può capire fin da ora, niente altro che l'annuncio del Vangelo.
Dopo questa necessaria introduzione, nel prossimo post parlerò del Concilio di Nicea.
Nella foto in alto: Benedetto XVI e Bartolomeo I, nella sede del patriarcato di Costantinopoli, il 30 novembre 2006.
grz molto utile
RispondiEliminaNON CE SCRITTO NIENTE
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