Dopo l’abbattimento del muro di Berlino e il crollo dell’Unione Sovietica e dei suoi paesi satelliti, sembrava aprirsi per l’umanità, con il nuovo secolo e millennio, un grande orizzonte di pace.
Il XX secolo è stato il secolo più sanguinario di tutta la storia umana, con due guerre mondiali, bombe atomiche e feroci dittature.
È finito però in bellezza, con la Germania unificata, con nazioni che hanno riacquistato la libertà democratica, e con il grande Giubileo del 2000, celebrato da uno dei più grandi pontefici della storia della Chiesa: Giovanni Paolo II, che ha voluto chiedere perdono per tanti errori commessi dai cristiani nei secoli passati.
Il terzo millennio si è aperto perciò sotto i migliori auspici. Perfino dal punto di vista meteorologico: abbiamo potuto seguire nei video il sorgere del sole dall’estremo oriente fino all’estremo occcidente, in una giornata, quella del 1 gennaio 2001, che è stata ovunque luminosa.
Poi è giunto l’11 settembre. Nello spazio di un mattino è crollato questo sogno di pace universale, di un’umanità riconciliata, di “magnifiche sorti e progressive”, come ironicamente chiamava Leopardi il secolo XIX, il secolo del progresso inarrestabile…
“Si fece buio su tutta la terra, quando crocifissero Gesù”, dicono i Vangeli.
Un buio che si è rinnovato quando altri chiodi terrificanti sono stati conficcati nelle carni vive delle Torri Gemelle di New York.
Solo la consapevolezza che l’uomo è capace di tutto, anche di uccidere Dio, magari credendo di rendergli onore, può ridonarci il senso dei nostri limiti e quell’umiltà necessaria per ritrovare dentro la nostra povera natura umana ciò che ci rende fratelli, anche con chi non la pensa nella stessa maniera.
Con il terribile crollo delle Twin Towers è crollato anche il mito del superuomo.
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