La solennità dell’Ascensione di Gesù Cristo al cielo conclude
la vita terrena di Gesù che si manifesta Signore del creato.
Il suo corpo glorificato non è più sottoposto alle leggi
della natura, ma queste sono a Lui sottoposte, dal momento che egli è il
Creatore dell’universo.
Sarebbe inutile discutere su questo mistero grandioso. Se
uno crede a Dio e alla testimonianza degli Apostoli, l’Ascensione al cielo di
Gesù è la prova della sua signoria sul cosmo e sulla storia.
Noi ci atteniamo ai fatti: gli apostoli hanno visto salire al
cielo Gesù, nel quarantesimo giorno dopo la sua risurrezione, come riporta in
particolare e con precisione il libro degli Atti degli Apostoli, scritto dall’evangelista
Luca (At 1, 11).
“Et ascendit in caelum”. Nel Credo, il simbolo in cui si riconoscono tutti i
cristiani, così viene affermato l’avvenimento dell’Ascensione di Gesù.
Innumerevoli sono i musicisti che hanno illustrato questo
mistero glorioso, nel canto del “Credo”. Penso soprattutto a Palestrina (Missa Papae
Marcelli), Bach (Messa in Si Minore), Mozart (Messa per l'Incoronazione), Beethoven (Missa Solemnis), Rossini (Petite
Messe Solennelle). In genere tutti questi sommi artisti aprono con potenza
assertoria il simbolo di fede: Credo!
Mi piace oggi proporre invece il Credo di Franz Schubert
(1797-1828), dalla Messa in Sol Maggiore (Missa in G-dur), una composizione giovanile (1815) che
già rivela il genio di questo autore, a me particolarmente caro.
Il suo Credo inizia, a differenza di molti altri, con
dolcezza, quasi con “timore e tremore” (la partitura indica come segno espressivo il pianissimo), per poi diventare un vero inno alla
vittoria di Cristo sulla morte e sulle dure leggi della natura, nel “Resurrexit”
e nell’ “Ascendit in caelum, sedet ad dexteram Patris. Et iterum venturus est cum gloria...” (l'indicazione espressiva è il fortissimo e la voce raggiunge il suo acme).
Dopo la significativa pausa di un tempo, rafforzata da corona, il finale, dalla professione di fede nello Spirito
Santo in poi, è una ripresa del tema iniziale, pieno di dolcezza; un
affidamento nelle mani di Dio, che si spegne in una serena sequenza di Amen.
Il canto è in forma polifonica a 4 voci miste (SCTB), quasi un
lungo mottetto, con andamento per lo più accordale. La parte strumentale ha la forma del Basso continuo, per assumere vita propria nei momenti di
cesura tra le parti.
Una grande lezione di musica classica, inserita nel mondo e nella temperie romantica.
E una bella dimostrazione di fede di questo straordinario genio viennese, discepolo di Salieri, autore di centinaia di capolavori, morto a 31 anni.
Il brano è eseguito dal Coro e Orchestra Nazionale da Camera di Armenia. Considerando le vicende dell'Armenia, caratterizzate da una fede eroica in Cristo, il Credo assume un valore particolarmente significativo, che va ben oltre la musica.
Buona Festa dell'Ascensione!
Il brano è eseguito dal Coro e Orchestra Nazionale da Camera di Armenia. Considerando le vicende dell'Armenia, caratterizzate da una fede eroica in Cristo, il Credo assume un valore particolarmente significativo, che va ben oltre la musica.
Buona Festa dell'Ascensione!
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