domenica 1 gennaio 2012

Si apre l’anno nuovo. Un’Ouverture di Rossini, prego!

 

All’apertura di un'opera c’è (quasi) sempre l’ouverture, una sinfonia che preannuncia i temi che saranno svolti nell’azione teatrale.

Propongo un’ouverture di Gioacchino Rossini (1792-1868), perché la musica del genio pesarese, vivace e travolgente, è sempre di buon auspicio.  Anche i momenti più bui e negativi vengono superati o con gioiosa amabilità o con frizzante ironia o con la forza inarrestabile di un “crescendo”.

L’Italia ha bisogno oggi di una carica che superi positivamente ogni ostacolo, travolgendolo con la sua azione creativa e vitale, come la musica di Rossini insegna.

L’Ouverture non può essere che quella della “Cenerentola” (1817), in cui si descrive il riscatto sociale ed economico della ragazza disprezzata che diventa principessa, nei confronti delle due sorellastre (ma che lei chiama sempre “sorelle”), che l’avrebbero voluta serva di casa.

Non vorrei fare troppi paragoni con la situazione attuale, ma alcuni si impongono da sé.

L’Italia è oggi un po’ Cenerentola, rispetto alle due nazioni “sorelle” che si credono le signore d’Europa. E don Magnifico, il padre delle due e patrigno dell’altra, ha occhi solo per le figlie, mettendo a loro disposizione tutti i beni che Cenerentola aveva ereditato (senza saperlo) dal ricco padre defunto.

Ma alla fine saranno proprio le virtù e la  bellezza di Cenerentola a conquistare il cuore del principe don Ramiro, che la porterà all’altare. Cenerentola perdonerà alle due sorellastre le loro malefatte, così come al patrigno, ben lieto però di avere una figlia nei ranghi della nobiltà danarosa; ed anche le sorelle, benché obtorto collo, dovranno riconoscere che l’ex serva di casa si era meritata il posto di onore che la storia le aveva alla fine assegnato.

Non credo sia necessario spiegare a chi penso, quando dico “due sorelle” in Europa; e non credo sia difficile  vedere nell’Europa stessa l’atteggiamento del padre-patrigno don Magnifico.

Ma l’Italia di Rossini farà come Cenerentola. E alla fine andrà lei sposa con l’Euro, finalmente, superando ogni spread e lasciando di stucco la Merkel e Sarkozy (o se vogliamo Madame Carlà).

Ma forse anche questa è una fiaba.

Per intanto ascoltiamoci la magnifica Ouverture della Cenerentola di Rossini, diretta da Arturo Toscanini, con la NBC Simphony Orchestra (1945!) 

Buon 2012 a tutti! Anche alle sorelle d'Europa, ovviamente.

8 commenti:

  1. Da Cenerentole a principesse... ;-))

    Auguri di nuovo, Gianna carissima :-))

    RispondiElimina
  2. Anche a te, carissimo Gero, e ai tuoi cari :-))

    Buon Anno :-))

    RispondiElimina
  3. Speriamo che le fiabe si avverino, Antonio!!!
    Grazie di tutto e auguroni ancora!!!
    :-))

    RispondiElimina
  4. Noi ci proviamo, almeno con la musica... ;-))

    Grazie, Annamaria, e auguri di nuovo :-))

    RispondiElimina
  5. dobbiamo continuamente ridircelo che la Cenerentola Italia raggiungerà il suo scopo. Queste iniezioni sono vitamine . Ognuno di noi nelle sue relazioni deve essere operatore di vitalità come la musica di Rossini.
    grazie
    luisa

    RispondiElimina
  6. "Itala gente da le molte vite", diceva Carducci. :-)

    Questo noi siamo; e non basteranno i bund tedeschi o la grandeur francese a smentirlo ;-)

    Auguri, carissima Luisa :-))

    RispondiElimina