lunedì 16 gennaio 2012

La balena spiaggiata










Tra i numerosissimi commenti sulla tragedia della nave da crociera Costa Concordia all’Isola del Giglio, uno mi è rimasto particolarmente impresso: “Sembra un’enorme balena spiaggiata”.
Sì, un’enorma balena bianca, lunga quasi trecento metri e di 114.000 tonnellate di stazza.
Ciò che fa impressione è come la più grande nave passeggeri italiana abbia potuto fare naufragio sopra un “minuscolo” scoglio poco distante dal Giglio, e (forse) neppure segnalato dalle carte nautiche in dotazione al Concordia.
Da quell’impatto, avvenuto alle 21,45 di venerdì 13 scorso, a oggi, questo è il tragico bilancio: 5 morti, 15 dispersi, 70 feriti, tra le oltre 4000 persone a bordo.
Il gigante Golia colpito a morte da un sassolino della fionda di David.
A guardare le foto del disastro si rimane sbigottiti; la realtà supera la fantasia: un bastimento affogato in una pozza d’acqua, ai piedi di un’isoletta che sembra più piccola della nave stessa.
All’umiliante sconfitta della più moderna e sofisticata tecnica cantieristica, causata dal più banale intoppo di navigazione (un miserabile scoglio), ha fatto riscontro un’altra e più cocente disfatta: quella del comportamento dell’uomo. Dell’uomo che comandava la nave, tra i primi a darsi alla fuga.
In genere la gente di mare è gente tosta, e i loro capi non possono che essere capetoste, nel senso vero del termine.
Se però cominciano ad imbarcare acqua anche loro, significa che sullo scoglio del Giglio sta facendo naufragio anche l’Italia.
Anche da una tragedia come questa possiamo imparare una lezione: un bagno di umiltà per tutti, specialmente per chi sta delirando sull' onnipotenza dell'uomo.
E quando l'uomo perde l'orientamento, si spiaggia come una balena.


8 commenti:

  1. Dato l'argomento mi permetto di segnalare una situazione anomala avvenuta in questo tragico evento, ovvero la "scomparsa" di due signore siciliane, in questi casi ogni piccola informazione è utilissima:

    http://www.canicattiweb.com/2012/01/15/naufragio-costa-concordia-tutti-a-casa-gli-agrigentini-imbarcati-disperse-2-donne-siciliane-maria-grazia-trecarichi-e-luisa-virzi/

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  2. Sembra che lo scoglio fosse segnalato Antonio.

    A cosa ti fa pensare il fatto che la bottiglia di champagne lanciata contro la nave, al momento del varo, non si ruppe?

    Coincidenza, superstizione...

    No che l'uomo non è onnipotente.

    Tutta la mia solidarietà per questa tragedia assurda.

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  3. Tutto ciò che può essere utile a risolvere, speriamo positivamente, qualsiasi situazione in questa tragica e complicata vicenda, è qui il benvenuto.

    Caro Gero, speriamo che le due donne siciliane disperse siano ritrovate, nonostante alcuni poco promettenti indizi indicati nell'articolo da te riportato nel link.

    Ogni ora che passa si comprende sempre più il disastro che è accaduto :-(

    Un caro saluto

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  4. Ho letto anch'io della bottiglia di champagne che non si ruppe al varo.

    Ma queste cose attengono alle curiosità e al gossip. Se bastasse una bottiglia di champagne per risolvere i problemi marinareschi... ;-)

    Purtroppo qui non c'entra la fatalità. C'entra il fatto che sono andati a finire in uno scoglio, notorio per i danni che ha fatto già in altre occasioni, con imperdonabile imperizia e supponenza dei comandanti.

    Un abbraccio, carissima Gianna :-)

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  5. Quanto hai ragione, Antonio!
    "Quando l'uomo perde l'orientamento, si spiaggia come una balena".
    Grazie!

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  6. Purtroppo :-(

    Un caro saluto, Annamaria :-)

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  7. Buon onomastico, caro Antonio!

    So che festeggi sia oggi, sia il 13 giugno.

    Ricordo bene?

    Un abbraccio affettuoso.

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  8. Grazie, carissima Gianna, di questo augurio onomastico, che ho gradito molto :-))

    Un abbraccio :-)

    Antonio

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