Il mio caro amico blogger Gero Marsala mi ha contattato per farmi presente la drammatica situazione di Ignazio Cutrò, imprenditore edile siciliano che si è ribellato al pizzo e ha denunciato i mafiosi facendoli condannare.
Con grande coraggio e dignità il Signor Cutrò è rimasto nella sua terra e nel suo paese, Bivona, in provincia di Agrigento. Ora però si trova a lottare anche contro un altro mostro che si chiama burocrazia.
Una vicenda burocratica, di sapore kafkiano, non gli consente infatti di lavorare e prendere commesse.
Così, in questi giorni egli inizierà uno sciopero della fame e della sete per richiamare l’attenzione su di un fatto che ha dell’incredibile. Oltre il danno, anche la beffa!
La sua storia è stata fatta conoscere anche da un'intervista al TG5
Il giornalista blogger Gaetano Montalbano ha scritto una “Lettera Aperta” perché abbia la massima diffusione e possa portare alla soluzione della clamorosa ingiustizia di cui Ignazio Cutrò è vittima.
Lettera Aperta
Vi scrivo per raccontarvi di Ignazio Cutrò, unico Testimone di Giustizia in Italia che ha scelto di rimanere nel posto dove ha subìto minacce, ritorsioni e attentati. Siamo a Bivona, entroterra agrigentino, in piena terra di mafia. Un imprenditore ha alzato la testa e sfidato “Cosa Nostra”, denunciando e facendo condannare i propri estorsori mafiosi. Pochi giorni fa la “Serit Sicilia”, agente della riscossione per la provincia di Agrigento, gli ha recapitato una “Comunicazione Preventiva di Ipoteca” per un importo di 85.562,56 euro, relative a cartelle che dovevano essere bloccate dalla sospensiva prefettizia. Lo Stato non ha sospeso i debiti dell'imprenditore-coraggio e non gli ha rilasciato i documenti necessari per il riavvio dell'azienda. Ignazio Cutrò, quindi, non può lavorare e deve pagare entro 30 giorni una cifra impossibile. Pena: l'iscrizione di ipoteca sui beni immobili. Tutto ciò in spregio alla legge italiana sui Testimoni di Giustizia. Che senso ha colpire un simbolo dell'antimafia?
La paradossale vicenda di Ignazio Cutrò, insieme a quelle di tanti altri testimoni di giustizia, è una grave sconfitta dello Stato. Una disfatta. Dopo aver conosciuto la storia di Ignazio chi potrà mai azzardarsi a denunciare il Racket? Bisogna agire in fretta. Le generazioni future chiederanno conto dei silenzi e delle titubanze. Vorranno sapere perchè l'attuale classe dirigente sia stata così sciatta e reticente ed abbia permesso una simile vergogna. Vi chiedo un intervento immediato. Un atto di dignità. Un sussulto di attivismo civile. Vi chiedo di assolvere con diligenza ognuno al proprio ruolo. Agite adesso. La vicenda di Ignazio Cutrò trovi immediata risoluzione positiva. E' necessario far cessare tale infamia e creare le basi per la distruzione definitiva delle mafie.
Il 17 gennaio scadono i trenta giorni concessi da SERIT Sicilia. Ignazio Cutrò è pronto a lasciarsi morire di fame e di sete. Alla sua scelta esemplare di cittadino modello devono essere applicati, con urgenza, i principi di legalità e giustizia.
La paradossale vicenda di Ignazio Cutrò, insieme a quelle di tanti altri testimoni di giustizia, è una grave sconfitta dello Stato. Una disfatta. Dopo aver conosciuto la storia di Ignazio chi potrà mai azzardarsi a denunciare il Racket? Bisogna agire in fretta. Le generazioni future chiederanno conto dei silenzi e delle titubanze. Vorranno sapere perchè l'attuale classe dirigente sia stata così sciatta e reticente ed abbia permesso una simile vergogna. Vi chiedo un intervento immediato. Un atto di dignità. Un sussulto di attivismo civile. Vi chiedo di assolvere con diligenza ognuno al proprio ruolo. Agite adesso. La vicenda di Ignazio Cutrò trovi immediata risoluzione positiva. E' necessario far cessare tale infamia e creare le basi per la distruzione definitiva delle mafie.
Il 17 gennaio scadono i trenta giorni concessi da SERIT Sicilia. Ignazio Cutrò è pronto a lasciarsi morire di fame e di sete. Alla sua scelta esemplare di cittadino modello devono essere applicati, con urgenza, i principi di legalità e giustizia.
In attesa di un positivo riscontro.
Gaetano Montalbano
lenotiziedimontalbano.it
* Questa lettera è stata inviata al Presidente della Repubblica, al Presidente del Senato, al Presidente della Camera, al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro dell'Interno, al Presidente della Regione Sicilia, ai Parlamentari Nazionali, ai Consiglieri Regionali Siciliani, ai Deputati Europei eletti in Sicilia e ad alcuni intellettuali ed artisti siciliani.
Metto volentieri il mio blog a disposizione di questa giusta causa, per dare il mio contributo di solidarietà e per far conoscere ai miei lettori, pochi o molti che siano, da quale parte sta Amicusplato.
Ringrazio l’amico Gero Marsala per avermi fatto partecipe di questo problema, e spero che sia rapidamente risolto, prima che il Signor Cutrò metta in atto i suoi propositi estremi.
Antonio spero che tutto si risolva bene e al più presto, per evitare un'altra fine tragica, come quella dei sessantenni a Bari...
RispondiEliminaI suicidi stanno aumentando, per la mancanza di dignità!
È vero. Bisogna agire presto e bene, perché le persone oneste siano messe in condizione di continuare ad operare serenamente.
RispondiEliminaAltrimenti, lo Stato può chiudere bottega.
Un abbraccio, carissima Gianna :-)
http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=-0ImHyuyZLg
RispondiEliminaGrazie di cuore!!
RispondiEliminaIo ringrazio te, carissimo Gero, per avermi dato l'opportunità di compiere un gesto di solidarietà per una causa sacrosanta.
RispondiEliminaSpero che il mio piccolo contributo, unito a quello di tanti altri nel web, possa portare un rapido e positivo risultato in questa inqualificabile vicenda.
Un caro saluto :-)
Una vicenda paradossale....e molto preoccupante per tutti!
RispondiEliminaPerchè significa che la burocrazia è solo al servizio di se stessa e non della persona!!!
Invece di un premio per il suo coraggio, il signor (mai parola fu più appropriata) Ignazio Cutrò si ritrova anche a pagare. Mi verrebbe da dire "un altro pizzo", ma evito il termine per non incorrere nei rigori... della burocrazia ;-)
RispondiEliminaGrazie, carissima Annamaria, per il tuo commento e la solidarietà :-))