La situazione attuale ispira piuttosto preoccupazione, anziché sentimenti di serenità e di gioia.
Rating, spread, default, debito sovrano ed altri termini affini (possibilmente in inglese), fino a poco tempo fa misteriose parole da specialisti di economia e finanza, sono diventati più popolari dei campioni di calcio e fanno discutere più di quanto faceva discutere l’uomo di Arcore. Con meno ironia, però.
Non mi voglio addentrare nei meandri delle questioni economiche, e tanto meno di quelle politiche.
Non parliamo poi di transatlantici che affogano in un bicchier d’acqua, con morti, feriti e dispersi...
Voglio solo presentare un bel concerto per pianoforte di Felix Mendelssohn-Bartholdy (1809-1847), festoso come sono in genere le composizioni di questo grande artista che in pieno Romanticismo si fece promotore della rinascita della musica di Bach e di Mozart, quasi “dimenticati” dalle mode musicali del tempo.
Si tratta del Concerto n. 1 in Sol minore, op. 25, per Pianoforte e Orchestra, del 1831.
Il video è una parte del terzo ed ultimo movimento (“Presto. Molto allegro e vivace”), più che sufficiente a farcene comprendere il valore.
Al pianoforte la cinese Yuja Wang, con la Verbier Festival Orchestra e la direzione di Kurt Masur.
Straordinaria la performance della giovanissima pianista cinese (1987), ormai autentica star del concertismo internazionale.
A parte la tecnica eccellente, colpiscono di questa e di altri giovani talenti dell’estremo oriente le doti mnemoniche, come si può notare anche nel presente concerto, di notevolissimo impegno.
Ma sarà bene ricordare che anche Mendelssohn in quanto a memoria non scherzava. Era dotato di una mente prodigiosa. Nel recarsi a dirigere l’opera “Sogno di una notte di mezza estate” (quella dove c’è la famosa Marcia Nuziale), accortosi in carrozza di aver lasciato a casa la partitura, la ritrascrisse tutta cammin facendo!
Buon ascolto, con la musica di Felix Mendelssohn-Bartholdy.
E che sia di buon auspicio, in questo tempo poco allegro...
non è allegro per niente questo periodo, ma sta bene chi si accontenta perchè non bisogna confondere la non ricchezza con la povertà, e la povertà(cioè quando hai poco) con la miseria
RispondiEliminaAccidenti, riscrisse una intera partitura a memoria ?
RispondiEliminaAdesso ci sarebbero da riscrivere interi capitoli di Valori Sociali sostituiti purtroppo da valori economici...
Grazie di questo momento d'allegria, Antonio; ne abbiamo bisogno.
RispondiEliminaBuona domenica!
Che talento!!!
RispondiEliminagrazie degli auspici, Amicus
Si può essere poveri, ma con dignità.
RispondiEliminaE si può essere benestanti economicante, ma miserabili come persone :-(
Sono d'accordissimo con te, caro Luca, che la dignità della persona non si misura da quanto possiede :-))
Ciao!
Siamo in un'epoca, carissimo Gero, in cui gli smemorati sono numerosi, smemorati dei valori fondamentali della vita, intendo...;-)
RispondiEliminaOccorre un'opera di riapprendimento rapido, prima che sia troppo tardi :-(
Se no, si fa la fine della nave all'isola del Giglio; si affonda a pieno carico in qualche metro d'acqua :-(
Un caro saluto :-))
Buona domenica anche a te, cara Gianna :-)
RispondiEliminaUn abbraccio :-))
Indiscutibilmente un notevole talento, sotto tutti i punti di vista ;-))
RispondiEliminaGrazie della tua visita, sempre di buon auspicio, cara Saamaya :-))