mercoledì 3 febbraio 2010

Paganini, non solo virtuosismo



Siamo abituati a considerare Niccolò Paganini (1782-1840) soprattutto come un genio del virtuosismo.

È stato detto giustamente che la storia del violino si divide in prima e dopo Paganini (Ivry Gitlis).

In particolare i suoi “24 Capricci per violino solo” sono una rivoluzione musicale, e non solo nella tecnica di questo strumento.

Ma il grande musicista genovese mostra anche una straordinaria sensibilità romantica.

Schubert ha detto di lui: "Negli adagio di Paganini, ho sentito il canto degli angeli. Nessuno riuscirà a fare come lui”. E se lo dice Schubert, il maestro della musicalità pura…

La Sonata op. 3 n. 6, in Mi minore, per Violino e Chitarra, è un esempio di questa musicalità.

Un brano sfruttato dai media in mille modi, ma che rimane sublime.

2 commenti:

  1. Magnifico, si va veramente a di là del virtuosismo, in quel pezzetto di brano si raschia l'anima.
    P.S.:mi hai fatto tornare il gusto o piacere per la musica classica, abbandonato tanti anni fa. Credo che riprenderò quest "usanza". Grazie Luca E-mail:montesi.luca1@gmail.com

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  2. Carissimo Luca (mi permetto di chiamarti per nome, visto che l'hai postato),

    sì, il pezzo è magnifico, e mi fa piacere che abbia risvegliato in te il gusto della musica classica :-)

    La musica è troppo importante per non darle uno spazio adeguato. E ogni autore ci aiuta in un nostro particolare stato d'animo ;-)

    Grazie dei tuoi preziosi commenti, e della tua presenza tra gli amici di questo blog. Per me è uno stimolo a continuare...

    Ciao!

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