Dalla colonna sonora del film Les Choristes (in Italia, “I ragazzi del coro”), composta da Bruno Coulais, (2004), abbiamo già postato la canzone “Vois sur ton chemin”.
Ora che il freddo invernale comincia un po’ a cedere il passo ad una stagione più mite, mi pare molto appropriato presentare un’altra bella canzone di quella formidabile colonna sonora:
“Caresse sur l’océan”.
È la metafora della vita dei giovani coristi dell’internato del “Fondo dello Stagno”: le difficoltà che stanno incontrando nel rigido istituto stanno per finire, e attraverso una maturazione interiore si preparano a volare verso la libertà.
Mi piace sottolineare la bella espressione idiomatica francese che compare nella canzone: "Faire des châteaux en Espagne", che va tradotta con "fare castelli in aria".
Conquistare la Spagna, cioè "fare castelli nella Spagna", è sempre stato un sogno dei sovrani francesi, dai tempi del Medioevo. Non ci riuscì neppure il Re Sole, né ci riuscìrà Napoleone. L'espressione perciò corrisponde al nostro "fare castelli in aria".
Nella canzone però la frase è riferita ai volteggi del gabbiano, e ai legittimi sogni ad occhi aperti dei ragazzi.
Caresse sur l’océan.
Caresse sur l'océan
Porte l'oiseau si léger
Revenant des terres enneigées
Air éphémère de l'hiver
Au loin ton écho s'éloigne
Châteaux en Espagne
Vire au vent tournoie déploie tes ailes
Dans l'aube grise du levant
Trouve un chemin vers l'arc-en-ciel
Se découvrira le printemps
Caresse sur l'océan
Pose l'oiseau si léger
Sur la pierre d'une île immergée
Air éphémère de l'hiver
Enfin ton souffle s'éloigne
Loin dans les montagnes
Vire au vent tournoie déploie tes ailes
Dans l'aube grise du levant
Trouve un chemin vers l'arc-en-ciel
Se découvrira le printemps!
Calme sur l'océan.
Carezza sull’oceano
porta l’uccello così leggero
tornando da terre innevate.
Aria effimera dell’inverno
la tua eco si allontana.
Castelli in aria,
vira nel vento, rigira, dispiega le tue ali
nell’alba grigia del levante,
trova una via verso l’arcobaleno;
si scoprirà la primavera!
Carezza sull’oceano
posa l’uccello così leggero
sulla pietra di un’isola immersa.
Aria effimera dell’inverno.
Infine il tuo soffio si dilegua
lontano nelle montagne
vira al vento, rigira, dispiega le tue ali
nell’alba grigia del levante
trova una via verso l’arcobaleno;
si scoprirà la primavera!
Calma sull’oceano.
Ora che il freddo invernale comincia un po’ a cedere il passo ad una stagione più mite, mi pare molto appropriato presentare un’altra bella canzone di quella formidabile colonna sonora:
“Caresse sur l’océan”.
È la metafora della vita dei giovani coristi dell’internato del “Fondo dello Stagno”: le difficoltà che stanno incontrando nel rigido istituto stanno per finire, e attraverso una maturazione interiore si preparano a volare verso la libertà.
Mi piace sottolineare la bella espressione idiomatica francese che compare nella canzone: "Faire des châteaux en Espagne", che va tradotta con "fare castelli in aria".
Conquistare la Spagna, cioè "fare castelli nella Spagna", è sempre stato un sogno dei sovrani francesi, dai tempi del Medioevo. Non ci riuscì neppure il Re Sole, né ci riuscìrà Napoleone. L'espressione perciò corrisponde al nostro "fare castelli in aria".
Nella canzone però la frase è riferita ai volteggi del gabbiano, e ai legittimi sogni ad occhi aperti dei ragazzi.
Caresse sur l’océan.
Caresse sur l'océan
Porte l'oiseau si léger
Revenant des terres enneigées
Air éphémère de l'hiver
Au loin ton écho s'éloigne
Châteaux en Espagne
Vire au vent tournoie déploie tes ailes
Dans l'aube grise du levant
Trouve un chemin vers l'arc-en-ciel
Se découvrira le printemps
Caresse sur l'océan
Pose l'oiseau si léger
Sur la pierre d'une île immergée
Air éphémère de l'hiver
Enfin ton souffle s'éloigne
Loin dans les montagnes
Vire au vent tournoie déploie tes ailes
Dans l'aube grise du levant
Trouve un chemin vers l'arc-en-ciel
Se découvrira le printemps!
Calme sur l'océan.
Carezza sull’oceano
porta l’uccello così leggero
tornando da terre innevate.
Aria effimera dell’inverno
la tua eco si allontana.
Castelli in aria,
vira nel vento, rigira, dispiega le tue ali
nell’alba grigia del levante,
trova una via verso l’arcobaleno;
si scoprirà la primavera!
Carezza sull’oceano
posa l’uccello così leggero
sulla pietra di un’isola immersa.
Aria effimera dell’inverno.
Infine il tuo soffio si dilegua
lontano nelle montagne
vira al vento, rigira, dispiega le tue ali
nell’alba grigia del levante
trova una via verso l’arcobaleno;
si scoprirà la primavera!
Calma sull’oceano.
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