giovedì 2 agosto 2012

Le tre moschettiere. Anzi, quattro!





















I tre moschettieri erano in realtà quattro. Così ha immaginato la fantasia di Alessandro Dumas padre. Ed erano francesi e maschi, ovviamente.

Ma i tempi cambiano. La Francia non è più la “grande nation”, le donne si sono emancipate e invece di donzellette che vengon dalla campagna con i fiorellini in mano, te le ritrovi oggi con un fioretto in acciaio temperato, pronte a infilzarti come un pollo.

Le migliori in assoluto sono quelle italiane. Belle, sorridenti, eleganti, se le incontri per la strada; aggressive, micidiali, assetate di sangue, volevo dire di medaglie, in pedana.

Ad una ad una hanno fatto fuori, sia singolarmente che in compagnia, tutte le avversarie che hanno incontrato: francesi, inglesi, tedesche, russe, giapponesi, cinesi, coreane, venezuelane, libanesi, ... tutte.

Non avendo trovato spadaccine degne di loro, alla fine han dovuto incrociare le lame tra di sé, in una lotta fratricida, anzi, sorellicida; finché è rimasta in piedi solo Elisa Di Francisca, dopo aver fatto fuori Arianna Errigo, che aveva fatto fuori Valentina Vezzali.

Le tre moschettiere delle Olimpiadi di Londra 2012.

No, quattro, come nel racconto di Dumas. Vogliamo forse lasciar fuori Ilaria Salvatori?

Jamais!

Anche D'Artagnan si sarebbe complimentato con le nostre schermitrici e, inchinandosi davanti a tanta bravura, le avrebbe salutate con un immancabile: "Enchanté!"



3 commenti:

  1. Mi associo ai tuoi complimenti per la 4 moschettiere..che sono state bravissime e hanno dimostrato un grande spirito di squadra che è andato oltre alla competizione personale, senza nascondere nulla degno di in una grande famiglia. Hanno dato un bellissimo esempio, cioè di grande competizione, ma anche di umiltà.

    Brave!

    Ciao Nell..un abbraccio Amicus

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    1. Esattamente ciò che è mancato alla squadra di nuoto, portata al naufragio dall'atteggiamento divistico e gossipparo della Pellegrini (e Magnini).

      Chissà perché mi fanno pensare al comandante Schettino...

      Un abbraccio ricambiato, carissima Nell :))

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    2. Intorno ad alcuni atleti come la Pellegrini o nel calcio gli sponsor attraverso i media creano dei personaggi e questi ragazzi attratti da questi guadagni cadono in queste trappole del denaro facile, nel calcio vediamo di peggio. Questi ragazzi hanno bisogno di un ambiente serio e sano e che li aiuti a stare nella realtà, altrimenti assistiamo a questi crolli che sembrano piu psicologici che fisici e diventano anche degli esempi fasulli sopratutto per i giovani. Vedo anche tanti genitori che vivono il sogno del figlio ricco e famoso fin da piccolo e li spingono oltre misura. A me sembrano cosi soli e senza riferimenti. Mentre nella scherma si sente che c'è un gruppo, nel nuoto si avverte tanta solitudine..ciao e buona notte.

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