Nell’antivigilia di Natale un pensiero doveroso corre a Maria Santissima, la Vergine Madre di Gesù.
“Ad Iesum per Mariam” dice S. Bernardo, il cantore della Madonna: a Gesù si giunge più facilmente attraverso Maria. E questo non è solo un modo poetico di dire, ma una realtà teologica, che ha il fondamento nel Vangelo.
Tutti infatti sappiamo che proprio attraverso l’intercessione di Maria, Gesù ha compiuto il suo primo miracolo, a Cana di Galilea, durante un pranzo di nozze: la trasformazione dell’acqua in vino (Gv 2, 1-11).
Per questo è lecito e doveroso rivolgerci alla Madre di Dio, per ottenere da Lui l’aiuto necessario nei momenti in cui viene a mancare anche a noi “il vino della letizia” (S. Agostino).
Dante, che era “vir catholicus”, oltre che sommo poeta, nell’ultimo canto del Paradiso rivolge la sua preghiera alla Vergine Madre per bocca proprio di S. Bernardo, affinché possa finalmente vedere Dio, al termine del suo viaggio ultraterreno:
“Vergine Madre, figlia del tuo Figlio”...
... qual vuol grazia e a te non ricorre,
sua disianza vuol volar sanz’ali”.
Ma il detto di S. Bernardo assume un significato ancor più forte proprio nell’avvicinarsi del Natale: senza il sì di Maria non sarebbe stata possibile l’incarnazione e la nascita del Figlio di Dio.
Attraverso Maria non solo si giunge a Gesù, ma Gesù viene a noi, si fa uomo come noi, “affinché l’uomo divenga Dio” (S. Atanasio). E non era un sì scontato, quello di Maria; è stato un sì pienamente cosciente e libero.
Molti avranno notato che nell’antica iconografia, la Madonna è raffigurata spesso di colore scuro, nero.
Basti pensare alla Madonna di Loreto, di Czestokowa, di Montserrat, di S. Luca (Bologna), di Oropa (Biella), delle Vertighe (Arezzo), di Fontechiari (Frosinone), di Viggiano (Potenza), di Tindari (Messina), di Cagliari, e così via. Sono centinaia e centinaia in tutta Europa e in Asia, senza considerare ovviamente quelle del continente africano e sud americano. Per tutte queste basterà citare la Madonna di Guadalupe, patrona del Messico e dell'America Latina, detta proprio “la Morenita”.
Come mai nell’Europa della razza bianca ci sono tante immagini di Madonne nere?
In alcuni casi si è potuto osservare che il colore è stato accentuato dal fumo dei lumi votivi. Altri ricercatori, soprattutto antropologi, hanno cercato motivazioni addirittura paganeggianti, in riferimento alla Madre Terra, poco credibili.
La raffigurazione della Madonna comincia a comparire con frequenza in piena civiltà cristiana, dopo il Concilio di Efeso, del 431. Figuriamoci se a quella data, e ancora più tardivamente, si poteva confondere il culto di Maria con quello della Terra... D’altra parte queste prime immagini hanno il volto chiaro e splendente (S. Maria Maggiore, S. Maria Antiqua, S. Maria Nova, S. Maria in Trastevere, etc.).
Questi antropologi, che conoscono la religione cristiana come io conosco l’urdu, non sanno che nella liturgia mariana si trova l’antifona “Nigra sum sed formosa, filiae Jerusalem”, cioè, “Sono nera, ma bella, figlie di Gerusalemme”.
Sono parole tratte dal Cantico dei Cantici, ma dalla Chiesa sono state adattate alla Madonna. E poiché questa antifona era recitata nei Vespri della Madonna, ebbero una diffusione universale. In particolare S. Bernardo si distinse nel sottolineare l'aspetto mariano del Cantico.
Musicisti ed artisti, a partire dal gregoriano e dai bizantini (VI-VII secolo), ma soprattutto dopo il II Concilio di Nicea del 787, in cui il culto delle immagini venne solennemente sancito contro l’iconoclastia, non fecero altro che mettere in risalto con le note e con i colori questa stupenda preghiera.
Nigra sum, sed formosa, filiae Jerusalem.
Ideo dilexit me rex et introduxit me in cubiculum suum.
Et dixit mihi: Surge, amica mea, et veni.
Jam hiems transiit, imber abiit, et recessit.
Flores apparuerunt in terra nostra,
Tempus putationis advenit
Alleluia.
(Sono nera, ma bella, figlie di Gerusalemme; perciò il Re mi ha amato e mi ha introdotto nella sua tenda. E mi ha detto: Alzati, amica mia e vieni! Già l'inverno è passato, la pioggia è cessata del tutto. I fiori sono spuntati nella nostra terra, il tempo della potatura è arrivato. Alleluia).
Una lode alla Vergine Madre, e un insegnamento sempre attuale sull'unità del genere umano; non solo in Cristo, ma anche in sua Madre, la Vergine Maria, "nera" e bella.
La versione musicale più conosciuta dell'antifona "Nigra sum" è, dopo il gregoriano, quella di Monteverdi, nel suo capolavoro, “Vespro della Beata Vergine”, del 1610.
Ma nel clima natalizio preferisco una composizione meno fastosa. Perciò propongo la moderna (1966) e affascinante composizione polifonica, in Mi minore, a tre voci pari e accompagnamento di pianoforte, di Pablo Casals (1876-1973), che la compose per onorare la Madonna di Monserrat.
Protagonisti la voce umana e un coro femminile, La Guardia Girls' Choir, in cui spiccano alcune facce nere, e belle.
L’esecuzione è buona. Ma come si fa ad ascoltare un coro perfetto di bionde tedesche cantare: “Nigra sum”?
la madonna dai riccioli neri è anche una canzone, per la pelle non riesco ad immaginarmela nera, magari mulatta.Ma già perlare così mi sembra un sagrilegio verso chi immacolata si propone a Dio con tutta se stessa
RispondiElimina"Di che colore è la pelle di Dio?" diceva il musical "Viva la gente"? "E' nera, rossa, gialla, bruna, bianca, perché Lui ci vede uguali davanti a sé".
RispondiEliminaCarissimo Luca, il volto scuro (la Morenita) o nero di Maria non toglie nulla ovviamente allo splendore interiore, immacolato della Madre di Dio :-)) come il colore nero della pelle di una persona non toglie nulla alla perfezione della sua natura umana :-))
Io trovo commovente questa antifona, che la Chiesa ha adattato a Maria, perché penso a tutti quei popoli che la venerano come me e te, Immacolata, e che anche nel colore della pelle sono nobilitati da questa preghiera, e non si sentono discriminati neppure nella liturgia... ;-)
Un caro saluto e un grande abbraccio natalizio :-))
I miei genitori erano devoti alla Madonna nera di Oropa...
RispondiEliminaPer me Gesù e Maria sono inscindibili...
Così pure accadeva ai miei, che erano devoti della Madonna delle Vertighe (come lo sono anch'io, del resto) :-)
RispondiEliminaUn affettuoso abbraccio, carissima Gianna :-))
Amicus, accetta i miei auguri dal vento internazionale, senza nomi, terre nè giudizi: ma tanto cuore.
RispondiElimina:-D
Ciao caro amico di blog. Buon tutto.
Saamaya carissima :-))
RispondiEliminagrazie dei tuoi auguri, che ricambio di cuore, senza additivi ;-)
E grazie del pensiero affettuoso :-))
Ovunque tu sia, ti raggiunga il mio canto libero di amicizia di lunga data :-)
Un abbraccio :-))