martedì 22 novembre 2011

Per S. Cecilia una musica sublime. Monteverdi

 

Nel giorno di S. Cecilia, patrona della musica, occorre festeggiare con le note più belle del pentagramma.

Propongo all’ascolto un magnifico brano di Claudio Monteverdi (1567-1643), geniale innovatore del linguaggio musicale, colui che più di ogni altro ha segnato il passaggio tra la musica rinascimentale e il periodo barocco.

“Christe, adoramus te”, mottetto a cinque voci dispari (Soprani primi e secondi, Contralti, Tenori, Bassi), pubblicato a Venezia nel 1620 da Giulio Cesare Bianchi nel “Primo libro de Motetti in lode d'Iddio nostro Signore”.

Si tratta di polifonia a cappella, come quella di Palestrina; solo voci (in questa esecuzione c’è un leggero accompagnamento di strumenti).

Ma quella polifonia casta e misurata di Palestrina diviene ora magniloquente e fortemente espressiva. 
Lo spazio sonoro è grandemente dilatato, dalle profondità del basso alle luminose altezze dei soprani. L’intensità del pathos trabocca da ogni rigo della partitura: potenti i momenti omofonici, preziosi i ricami contrappuntistici, spettacolare e del tutto “moderna” la progressione armonica in “quia per sanctam Crucem tuam” (viene in mente il Mozart del "Lacrimosa"), toccanti i momenti solistici, quasi a commento riassuntivo delle singole parti.

Quando la genialità si unisce alla bellezza si giunge al sublime.

Qui Monteverdi ha raggiunto il sublime.

Molto bella l’esecuzione del coro “The Cambridge Singers”, diretto da John Rutter.


Traduzione dell’antifona:

Cristo, ti adoriamo e  ti benediciamo, perché con la tua santa Croce hai redento il mondo. Signore, abbi pietà di noi.

2 commenti:

  1. viviamo per la bellezza caro mio, che sia dell'anima del creato ho della creatività del genio. grazie ancora per le tue proposte e alla prossima

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  2. Condivido pienamente queste tue belle osservazioni, caro Luca :-)

    La bellezza salverà il mondo, diceva Dostoevskij ;-)

    E non si riferiva solo alla bellezza esteriore, ma a tutto ciò che dà luce alla nostra vita. E la musica ha questo potere.

    Più in particolare si riferiva "al più bello dei figli dell'uomo", Cristo, bellezza assoluta, immagine reale di Dio.

    Un caro saluto, e alla prossima :-)

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