Nel giorno dedicato alla Commemorazione dei Defunti mi pare appropriato onorarli con una preghiera.
Viene subito in mente il Requiem, musicato da tanti grandi compositori.
Tutti conosciamo quello di Mozart e quello di Verdi, e non sappiamo forse quale preferire.
Per molti il film “Amadeus”, con la leggendaria (e truce) committenza di Antonio Salieri, aggiungerà un motivo in più per preferire l’opera di Mozart.
Ma il Requiem di Mozart non ha bisogno di “leggende nere” per essere ammirato nel suo fidiaco equilibrio e nell’intenso pathos che lo caratterizza nel profondo.
Il Requiem di Giuseppe Verdi è certamente meno unitario, un po’ più dispersivo, e il pathos diventa romantica drammaticità, con qualche debito verso il melodramma.
Ma l’opera rimane sublime e rappresenta il suo capolavoro. Ci sono poi alcuni momenti in cui l’arte domina in modo assoluto e insuperato.
È il caso del Dies Irae, e non solo nel suo "tremendo" inizio, ma anche in altri versetti, come il “Tuba mirum spargens sonum”.
Pochi sanno trattare l’impiego della tromba nell'orchestra come Verdi. Non certo Mozart, che quando ne sentiva il suono, sveniva...
Sono le trombe del Giudizio Universale. Prima lontane (fuori dell’orchestra), poi sempre più vicine (nell’orchestra), con un formidabile crescendo fino all'esplosione di suoni e voci di tutto l'organico orchestrale e corale.
Tuba, mirum spargens sonum per sepulchra regionum, coget omnes ante tronum.
Una tromba, diffondendo un suono mirabile per i sepolcri della terra, radunerà tutti davanti al trono di Dio.
Un brano "michelangiolesco".
veramente struggente questo Mozart, certo è vero che il film ha distorto, facendone un mito da fumetti una persona grande.
RispondiEliminaCaro Luca, questo è Verdi ;-)
RispondiEliminaSe poi fai il confronto con il parallelo passo di Mozart, noterai che il Tuba mirum mozartiano è molto meno efficace. Il suono della tromba è un punto debole.
Ma è indiscutibile che il Requiem di Mozart nel suo complesso ha una perfezione e una intensità che impressiona e affascina :-)
Senza bisogno, come hai detto bene tu, di storie da fumetti.
Ciao! :-)