Il rondò è una delle forme musicali più importanti della musica classica.
Nato nel Medioevo come canto polifonico, divenne musica strumentale nel periodo barocco e romantico.
Celebri rondò sono stati composti da J. S. Bach, Mozart, Beethoven, Mendelssohn, Chopin, …
Il rondò ha una struttura ben definita e consiste in un tema principale che si ripete più volte, in forma di ritornello più o meno completo, inframezzato da episodi musicali di carattere e di tonalità diversi.
La compattezza della sua struttura, il ritmo brillante e in genere binario, lo resero quanto mai adatto per concludere sonate, concerti e sinfonie.
La compattezza della sua struttura, il ritmo brillante e in genere binario, lo resero quanto mai adatto per concludere sonate, concerti e sinfonie.
Per fare solo alcuni esempi, sono dei rondò i movimenti finali della Sonata per pianoforte n. 11, K. 331, di Mozart (la famosa “Marcia Turca”), della Sonata n. 8 di Beethoven (“Patetica”) e della Sonata op. 58 di Chopin.
Per orchestra, uno dei rondò più belli è stato scritto da Mozart. Si tratta del Concerto per pianoforte e orchestra n. 20, K 466, in Re minore.
Dei 25 concerti di questo genere, il n. 20 è quello oggi maggiormente eseguito. E il motivo è semplice.
È il più bello in assoluto.
Anzi, si tratta di una di quelle opere che non solo costituiscono il vertice di un artista, ma aprono nuove prospettive e anticipano sensibilità e scenari nuovi.
Si noterà ad esempio come tutta l'orchestra sia coinvolta e valorizzata in ciascuna delle sue sezioni (archi, fiati, ottoni, percussioni), in una costruzione unitaria e variegata che ha del prodigioso; e come al tema proposto dal pianoforte rispondano in un dialogo serrato i vari strumenti con una serie di episodi musicali, nel procedere incalzante verso la magnifica e corale conclusione.
L’unico punto in cui il pianista si concede un lungo assolo (min. 5.04-6.28) è la cosiddetta “cadenza”, un artifcio musicale che l’autore (in questo caso Mozart) non scriveva, ma lasciava al virtuosismo e all’improvvisazione dell’esecutore.
La cadenza che viene eseguita da Gulda è stata scritta nientemeno che da Beethoven, il quale ammirava in modo particolare questo concerto; ne scrisse un’altra per il I Movimento, “Allegro”, che ho già postato in questo blog.
Un’ultima parola per Friedrich Gulda, il pianista-direttore (1930-2000).
Non posso nascondere la mia ammirazione per questo geniale interprete di Beethoven e di Mozart, un esecutore fuori dai soliti schemi paludati; grandissimo nella tecnica ed ancor più nella espressività.
I suoi concerti sono sempre una lezione indimenticabile.
Un genio del pianoforte, di cui il compatriota Mozart può essere fiero.
Voglio essere la prima a commentare questo splendido post, e per la musica (il mio Mozart....) e per la meravigliosa competenza della tua analisi.
RispondiEliminaComplimenti e buona domenica!!!
Annamaria
p.s. ....ma pechè non vieni anche tu all'incontro di blogger organizzato da Ambra per il 22 maggio? Bologna non è lontana...
Dai, fai uno strappo, Antonio...
RispondiEliminaVieni a Bologna.
Non ho parole...solo ascolto.
RispondiEliminaGrande esecuzione..mi ha emozionato.
grazie
luisa
Grazie del tuo commento Annamaria :-)
RispondiEliminaE dell'invito all'incontro dei blogger. Ma non potrò partecipare, purtroppo :-(
Un affettuoso saluto :-))
Carissima Gianna,
RispondiEliminati ringrazio del pressante invito all'incontro dei blogger; ma non posso partecipare.
Ma sarò vicino a tutti voi con affetto ;-)
Ho voluto festeggiare in modo adeguato la bellezza della primavera.
RispondiEliminaE di questa domenica ;-)
Grazie, carissima Luisa :-))
Capisco...appoggiavo Annamaria.
RispondiEliminaGrazie, Gianna per la tua comprensione :-))
RispondiEliminaQuesto concerto mi tocca l'anima, da quando l'ho ascoltato e iniziato a suonare fa ormai parte della mia vita.
RispondiEliminaNon conoscendolo ho impiegato mesi per arrivare a capire di chi fosse ma c'è ancora una parte in particolare che non riesco a capire da chi è interpretata.
Difatti tale concerto (conosciuto tramite video su youtube riferito ai giocattoli degli anni 80) è stato inserito come musica di accompagnamento e ciò che lo rende particolarmente gradevole sono proprio le CADENZE inquanto scritte alla GERSHWIN ma purtroppo non conosco chi è l'esecutore ne lo scrittore stesso.
Se qualcuno potesse aiutarmi ne sarei grato.
Il video in questione è questo:
http://www.youtube.com/watch?v=AprBiulh0k0
Se qualcuno riuscisse a farmi capire chi è l'esecutore o meglio lo scrittore della cadenza ne sarei grato.
Saluti
Livio
valenna@tin.it