Lunedì di Pasqua.
Torniamo a casa dopo aver trascorso virtualmente la Settimana Santa a Taizé. Un’esperienza indimenticabile!
Torniamo a casa dopo aver trascorso virtualmente la Settimana Santa a Taizé. Un’esperienza indimenticabile!
Un ritorno nella gioia, con lo zaino sulle spalle fino alla stazione più vicina, e poi il treno.
Qualcuno ha una chitarra, e nello scompartimento la sfodera e si mette a suonare i semplici accordi di quei bei canti che in questi giorni ci hanno fatto compagnia.
Il suono della chitarra attira subito intorno all'improvvisato menestrello altre persone, giovani e meno giovani, che tentano di canticchiare i canti più noti, magari facendo anche la seconda voce...
C’è un canto però dove le voci si fanno più sicure, sia perché il motivo è notissimo, sia perché le parole sono solo quattro:
“Magnificat anima mea Dominum!”.
“Magnificat anima mea Dominum!”.
Penso che sia il canto più noto, più bello e più geniale di Taizé.
Un doppio cànone di struttura semplicissima, quindi facile da imparare e da eseguire, che si presta ad una molteplicità di interventi (fino a quattro+quattro), tali da costituire una bella costruzione polifonica (anche a otto voci).
Ascoltiamo perciò, con la partitura davanti, il notissimo "Magnificat di Taizé".
Lo spartito del video riporta solo il primo canone. Ma basta un po’ di attenzione per seguire anche il secondo, che interviene dopo il completamento del primo da parte della voce solista maschile e poi, via via, si fa più marcato.
Un piccolo-grande capolavoro di Jacques Berthier, del 1976.
Il modo adeguato per prolungare la gioia della Risurrezione in questo Lunedì di Pasqua, con le parole della Madre di Dio:
"L’anima mia magnifica il Signore!"
"L’anima mia magnifica il Signore!"
Molto bella, orecchiabile, facile da ricordare ed in tema.
RispondiEliminaBuona Pasqua, anche se con un pò di ritardo, e Buona Pasquetta.
Buona Pasqua e Pasquetta anche a te, Miryam :-))
RispondiEliminaSiamo sempre in tema pasquale... ;-)
E grazie per il commento :-)
come al solito clolpisci nel "segno", il segno, pezzi brevi e semplici ma commoventi alla mia portata, ma come amante della filosofia non posso che apprezza il trattato sui limiti dell'uomo e la sua ricerca e desiderio di felicità duratura. Giustamente ci ricordi la resurrezione, mai smettere di ricordarlo, persi nei piccoli tranelli quotidiani. Luca
RispondiEliminaBuon riposo, Antonio!
RispondiEliminaHo visto solo ora il tuo commento, caro Luca, e te ne ringrazio :-)
RispondiEliminaLa musica bella, anche se semplice, è ciò che dà colore alle nostre giornate.
In questo caso ci aiuta anche a pregare, in modo gioioso.
Perché la vera preghiera non è qualcosa di noioso, ma sgorga dal nostro cuore come un'esigenza di vita.
Quella che ci dà forza e salvezza :-))
Ciao, e grazie!
Grazie della tua premurosa attenzione, Gianna :-))
RispondiEliminaAnche a te, buon riposo ;-)
Ps. Con qualche giorno di ritardo :-(