La Domenica delle Palme dà inizio alla Settimana Santa, i sette giorni che hanno cambiato il mondo e la storia umana.
In questi sette giorni si compie la storia della nostra salvezza.
È Cristo la nostra salvezza. Non solo la salvezza eterna, che rimane il bene primario assoluto; ma anche la salvezza della nostra esistenza terrena.
Ciò che di più bello, di più amabile, di più gioioso, di più umano è in ciascuno di noi, trova piena valorizzazione nell’insegnamento e nella realtà di Gesù Cristo.
Anche la sofferenza e il male, che tanto ci fanno paura e orrore, solo nella passione di Gesù acquistano senso e speranza: la sofferenza e il male non sono l’ultima parola sull’uomo.
L’ultima parola è la Risurrezione; risurrezione dai nostri fallimenti umani, e risurrezione da ogni altro genere di sconfitta, compresa la morte.
Mi piace iniziare la Settimana Santa unendomi spiritualmente alla Comunità di Taizé, con uno dei suoi canti più belli ed intensi:
“Per Crucem”.
“Per Crucem”.
Si tratta, come di può notare, di un cànone; le due voci, maschili e femminili, si rincorrono nella medesima melodia.
Questo, come tutti i canti più noti di Taizé, è opera di un grande musicista, Jacques Berthier (1923-1994).
“Per crucem et passionem tuam, libera nos Domine!
Per sanctam resurrectionem tuam, libera nos Domine!"
Per sanctam resurrectionem tuam, libera nos Domine!"
Per la tua croce e la tua passione, liberaci Signore!
Per la tua santa risurrezione, liberaci Signore!
Per la tua santa risurrezione, liberaci Signore!
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