O freddo polare, stamani
sei sceso dai monti improvviso
e m' hai congelato le mani,
i piedi, le spalle ed il viso.
Ridevi, nel cielo azzurrino
e ai raggi di un pallido sole,
nel mentre il tuo gelo assassino
mi ha cinto dal capo alle suole.
Così, per sfuggire ai tuoi assalti,
nei bar ho trovato conforto;
da un bar ad un altro, per salti,
a casa arrivai mezzo morto.
Quest’oggi perciò, Generale
Inverno, un bel po’ anticipato,
a me non andò così male;
con qualche caffè ti ho fregato.
Non fu come fu Bonaparte,
tornato da Russia deluso.
Dei suoi ne morì buona parte,
il bar della steppa era chiuso.
Amicusplato
Comincio la giornata sorridente Antonio.Sei in gamba.
RispondiEliminaLeggendo questi versi mi è venuta in mente una cosa da chiederti, ma in privato, perchè è una sorpresa.
Come faccio?
Grazie dell'apprezzamento, carissima Stella :-)
RispondiEliminaNon ho segnato la mia email nel profilo, ma te la farò pervenire.
Ciao! :-))