Si tratta solo di una partita di calcio, ma l’avvenimento ha un grande valore simbolico.
Questa volta sono stati i negri di un piccolo stato africano a sconfiggere gli USA (2-1) e a ricacciarli dall’Africa.
Uno sportivo “Go Home!”
Uno sportivo “Go Home!”
L’antica “Costa degli Schiavi” oggi è in festa per essersi liberata mentalmente da una secolare sottomissione, ed è entrata a pieno titolo nei quarti di finale di un campionato mondiale e nei quarti di nobiltà dei popoli calcisticamente più forti.
Dei “brasiliani d’Africa” noi conosciamo l’ex-juventino e ora bolognese Appiah, l’interista Muntari, l’udinese Asamoah e poco più. La maggior parte di loro gioca in squadre modeste.
Ma è proprio la modestia, unita alla voglia di emergere, che fa di questa unica squadra africana rimasta in lizza un esempio da imitare.
Non so come andrà a finire con l’Uruguay, nel prossimo incontro di venerdì; l’Uruguay ha nomi più famosi; e anche la fantasia di Ray Bradbury, quello di Cronache Marziane, ha i suoi limiti.
Ma sognare non costa nulla.
E nella Costa degli Schiavi è ormai caduta ogni catena...
Mi fa piacere, umiltà e modestia possono portere lontano...
RispondiEliminaIl Ghana ha già fatto un'impresa a raggiungere i quarti :-)
RispondiEliminaMa come dici tu, cara Stella, l'umiltà e l'impegno fanno raggiungere traguardi insperati ;-)
Questi bei traguardi li auguriamo all'unica squadra africana rimasta nel Campionato del Mondo :-)
Buona domenica!