Viene subito in mente la Rivoluzione d’Ottobre in Russia, il 24-25 ottobre 1917.
Di ottobre per modo di dire; in realtà la Russia zarista seguiva il calendario giuliano, rimasto indietro di ben 13 giorni. Lenin, se non altro, adottò il calendario “cattolico” gregoriano. E Stalin il bellissimo inno di Aleksandr Aleksandrov (1883-1946).
Una rivoluzione, quella sovietica, che fece tremare il mondo.
Ma se la Rivoluzione d’Ottobre fece tremare il mondo, la riforma del Calendario Gregoriano mandò in avanti addirittura la terra di 10 giorni.
Infatti, poiché il calendario di Giulio Cesare (Calendario Giuliano) era rimasto indietro, nel 1582, di dieci giorni, Papa Gregorio XIII decretò che dal giorno 4 ottobre, festa di S. Francesco, si passasse subito al giorno 15 ottobre.
Una riforma che realizzò, almeno dal punto di vista cronologico, il “sol dell’avvenire”.
Il 7 Ottobre 1571 le nazioni cristiane d’Europa, coalizzate in una flotta, sconfissero i Turchi a Lepanto nel golfo di Corinto, in una memorabile battaglia che segnò l’inizio del declino dell’impero ottomano.
La flotta turca era superiore in uomini e mezzi, ma tra gli scogli curzolari la grandezza e il numero delle navi furono tra le principali cause della sconfitta.
Una rivoluzione religiosa non poteva mancare in questo mese.
Proprio alla fine, il 31 Ottobre del 1517, il monaco agostiniano Martin Lutero attaccò le sue 95 tesi sulla porta della Chiesa del Castello di Wittenberg, dando inizio alla Riforma Protestante.
Infine una battaglia più godereccia: quella che si combatte a Monaco di Baviera all’inizio del mese a colpi di birra: l’ Oktoberfest.
Si potrebbe definire la battaglia di Gambrinus, dove i vincitori sono quelli che rimangono in piedi dopo la sfida a colpi di “ein Mass”, il boccale da un litro.
Ma anche chi perde è contento, molto contento.
Basta che poi non si metta al volante…
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