domenica 4 ottobre 2009

Laudato sii... San Francesco








Il Cantico delle Creature è una delle cose più belle che siano state mai scritte.

“Laudato sii, o mi’ Signore, con tutte le tue creature…”

Una grande preghiera, e una stupenda pagina di poesia.

Una preghiera biblica, un vero e proprio salmo, che ha come protagonista tutta la creazione nei suoi elementi fondamentali, non esclusa “sorella morte”.

E una stupenda pagina poetica, alle origini della nostra letteratura italiana.

Le ultime parole “Laudato sii, o mi’ Signore, per sora nostra morte corporale” sembra siano state pronunziate proprio sul letto di morte (che poi era la nuda terra della Porziuncola), il 3 ottobre 1226.

Nel suo Cantico S. Francesco ricorda le creature che da sempre hanno costituito gli elementi essenziali della nostra esistenza: il sole, la luna, le stelle, il fuoco, il vento, l’acqua, la terra…

Nel secolo XIII non si conoscevano altri elementi più semplici.

Tra il XIX e il XX secolo le grandi scoperte scientifiche hanno ampliato l’orizzonte della conoscenza umana. E sono comparsi altri elementi, piccoli, piccolissimi, invisibil, raggruppati in ordine crescente da Mendeleiev: gli atomi, gli ultimi dei quali, “radianti”.

Per la loro umiltà, per la loro luminosità, sarebbero piaciuti anche a S. Francesco.
Meno per l’uso che ne è stato fatto.

Un grande poeta e grande spirito francescano, Giulio Salvadori (1862-1928), in Laudi di Dio per le creature (1918), ha scritto perciò una sua aggiunta al Cantico, che qui riportiamo:


“Laudato sii, mio Signore, per i nostri fratelli minimi elementi:
in cori li hai distinti armoniosi e radianti”.


Un pensiero poetico davvero geniale. E un invito a salvaguardare la bellezza del creato.



Nella foto in alto: "S. Francesco predica agli uccelli", Giotto (1304), Assisi, S. Francesco, Basilica Superiore

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