Per il giorno più lungo (un'ora in più), il brano musicale più corto.
Non si tratta però di un brano insignificante, ma del
celebre Preludio n. 7 in La maggiore di Fryderyk Chopin.
Sono solo sedici battute in 3/4, che egli scrisse - a richiesta - sull’album
di una sua compatriota (e forse allieva) Delfina
Potocka, affascinante aristocratica.
La brevissima composizione, la più breve del periodo romantico
e una delle più brevi in assoluto (eseguibile tra i 40 secondi e il minuto), è
una graziosa mazurka e fa parte dei 24 Preludi, uno per ogni tonalità, op. 28, pubblicati
a Parigi nel 1839.
Evidente l’ispirazione al Clavicembalo ben temperato di
Bach, reinterpretato però con una sensibilità tutta nuova, e per molti aspetti anticipatrice
della modernità.
Il tempo segnato del Preludio n. 7 è “Andantino”.
Non essendoci indicazioni di metronomo, ogni pianista lo intende
a suo modo. Per limitarsi ai pesi massimi, Cortot per primo lo suonò in 37 secondi, Rubinstein
in 51, Arrau in 54, Martha Argerich lo esegue in 45, Pollini in 1,16, Ashkenazy
in 1, 31...
Trattandosi di un passo di mazurka, anche se solo virtuale,
e il tempo Andantino, non si può superare di troppo il minuto, anche volendo
dare al breve Preludio un senso di dolce nostalgia per la patria lontana. La
mazurka, come noto, è un ballo di origine polacca.
Ma è anche noto che Mozart dirigeva le sue opere battendo il
tempo con una mazza, come era abitudine allora per i direttori d’orchestra, oggi c’è chi dirige con uno stuzzicadenti...
Benché ritenga l'esecuzione di Alfred Cortot troppo veloce, presento la videoclip della sua performance, per due motivi: perché egli è stato il primo grande interprete di Chopin dell'epoca moderna, e perché nella clip si può vedere la partitura del brano, il più breve come tempo di esecuzione (il Preludio n. 9 ha quattro battute in meno!, ma è un "Largo") della storia della musica, nel giorno più lungo dell'anno.
Un giorno di 25 ore...
Buona domenica!
Buona domenica!
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