Er sindaco Marino s’è dimesso,
ha lasciato, mortacci, la poltrona;
ma prima de finire dentro ar cesso
lo stronzo ha rotto er culo a ‘gni persona.
Ha fatto, anvedi te, girà la capa
a li tranvieri, a vigili, a spazzini,
a li romani, a cardinali e ar Papa,
a l'America e Italia, e pure a Orfini.
È sceso da le Stanze Campidoje,
ha preso l’auto parcheggiata male,
e con er bancomatte comunale
se n’è annato a magnà co la su moje.
Amicusplato
Fortissima !
RispondiEliminaMarino fotografato in pochi versi, meriti una nota di lode.
Abbraccio grande
Va bene che ai politici tutto è permesso ormai :-( Ma addirittura chiamare il Papa in causa per coprire le proprie marachelle, è il colmo. E il Papa ha risposto per le rime. Non proprio con una pasquinata, ma insomma...
EliminaLa goccia che ha fatto traboccare il vaso, pieno di gaffes e di illeciti.
Un affettuoso abbraccio :-)
Fortissimo, Antonio, "er bancomatte comunale" !!! Peccato che ci sia poco da ridere....
RispondiEliminaAllora... non ci resta che piangere ;-)
EliminaUn saluto affettuoso, mia cara Annamaria :-)
:-)
Elimina......e naturalmente, dicendo che c'è poco da ridere, mi riferivo alla situazione politica e non certo ai tuoi versi sempre gustosi e arguti!!!
Eliminaahahahaha...ho un atavico terrore che ci ripensi...
RispondiEliminaBacione serale!
pericolo scongiurato...
EliminaUn bacio affettuoso ;-)