Domenica di forte emozioni, quella di ieri.
Vincenzo Nibali ha vinto il Tour de France, dopo 16 anni dalla vittoria di Pantani.
Lo "Squalo dello Stretto (di Messina)" ha portato in Italia la maglia gialla della "Grande Boucle" rinnovando l'impresa dell'indimenticabile "Pirata".
Solo i veri campioni possono vincere il Tour, la più massacrante e spettacolare corsa a tappe del ciclismo. Basti pensare alle tappe dei Vosgi, delle Alpi e dei Pirenei. Specialmente la vittoria pirenaica sul Tourmalet, il simbolo stesso della "Grande Boucle", con una fuga irresistibile, ha consacrato Nibali autentico campione.
Un'altra spettacolare fuga, giunta in porto nel senso vero e proprio, è quella della Costa Concordia. Il percorso dall'Isola del Giglio al Porto di Genova Voltri è stato compiuto in modo perfetto in quattro giorni. Anche in questo caso i francesi hanno dovuto riconoscere che questi italiani sono bravini...
In fuga finalmente anche la Ferrari, e fino all'ultimo quasi imprendibile nel Gran Premio d'Ungheria di Formula 1. Poi Fernando Alonso si è dovuto accontentare del secondo posto. Sempre di gran pregio e di buon auspicio, considerando quello che finora le "rosse" di Maranello hanno combinato.
Una domenica di fughe, dunque, che non può essere festeggiata se non con l'Arte della Fuga di J. S. Bach, il capolavoro del contrappunto musicale, uno dei vertici del genio umano.
Propongo proprio l'inizio, cioè la prima Fuga ("Contrapunctus I"), da cui si sviluppa poi tutta l'opera. È una fuga a quattro voci.
Noi finora abbiamo però ricordato solo tre voci di fuga: quella di Nibali, della Concordia e di Alonso. Ne manca una.
Purtroppo è quella del "capitano coraggioso" Francesco Schettino. È una fuga "retrograda" direbbe Bach, che nella sua opera viene pure presa in considerazione.
Meno musicalmente, una fuga da incoscienti.
Ma sarà meglio ascoltare Bach.
Tre fughe italiane indimenticabili.
RispondiEliminaVideo e musica che fanno sognare.
Abbraccio, mio caro Antonio.
Davvero spettacolari queste fughe, che hanno lasciato tutti noi col fiato sospeso.
EliminaSpecialmente la Costa Concordia. Ma anche Nibali, che ha impresso il suo nome nell'albo d'oro del Tour, dopo quelli di Bartali, Coppi, Gimondi, Pantani...
Un grande abbraccio, e ben tornata (ma la tua non è stata una fuga..) ;-))
Splendido post e, naturalmente, bellissima musica! Come moglie di un appassionato cicloamatore ho seguito più da vicino le fughe di NIbali che ha compiuto un'impresa veramente grande!!!
RispondiEliminaAbbracci, Antonio, e grazie!
Complimenti per tuo marito, appassionato cicloamatore ;-)
EliminaIn fondo, tra una fuga di Bach e una di Nibali al Tour c'è qualche affinità: ambedue sono frutto di grandi doti naturali e di ferrea volontà :-)
Grazie a te, carissima Annamaria ;-)
Un grande abbraccio :-)