Dopo il diluvio di reti abbattutosi sui brasiliani l'8 luglio scorso a Belo Horizonte, Argentina e Olanda si sono premunite e sono scese in campo il giorno dopo a San Paolo con l'ombrello.
Per due ore abbiamo assistito ad una partita che per varietà di azioni mi ha fatto venire in mente "Il deserto dei Tartari", e come strategia complessiva "Aspettando Godot".
In effetti i 120 minuti (tempi regolari+tempi supplementari) sono stati interpretati da ambedue le parti come una pallosa (è proprio il caso di dirlo!) pratica da sbrigare per giungere alla squallida - se pur sempre spettacolare- soluzione dei calci di rigore.
Così, dopo lo psicodramma brasiliano della prima semifinale, abbiamo assistito allo psicofarmaco della seconda: un noiosissimo 0-0 che è riuscito a far addormentare anche me.
Chi ha visto Messi? Qualcuno ha osato paragonarlo a Maradona... Sarà meglio che Messi si accontenti del suo nomignolo: "la Pulce". Comunque, vedremo meglio con i tedeschi in finale.
Qualcun altro ha visto Robben? In realtà una volta è riuscito a minacciare la porta argentina. Ma non sarà un po' troppo, in due ore di gioco?
I portieri sono entrati in azione solo sui calci di rigore. Mai impegnati durante la partita.
Le ragnatele della porta sono state ripulite dai rigoristi albiceleste con infallibile mira. Risultato finale: 4-2.
Il povero portiere orange, inoperoso per tutta la gara, ha continuato la sua inattività anche nella serie dei rigori. Non ne è parato uno.
Invece Romero, vero eroe della serata, con due strepitose parate ha portato l'Argentina in finale: domenica prossima, al Maracanà di Rio de Janeiro, nel tempio del calcio carioca.
Così lo psicodramma del Brasile continua. Da una parte, la Germania che lo ha eliminato, e dall'altra l'odiata (calcisticamente) Argentina.
Senza parlare della finalina di sabato: riuscirà il Brasile (questo Brasile...) a battere l'Olanda?
Prepariamoci a due scontri da western all'italiana: regia di Sergio Leone, musica di Ennio Morricone.
Per una rete in più.
Per una rete in più.
Sei sempre forte sorprendente nelle tue cronache calcistiche...
RispondiEliminaBuona visione della finale mondiale con un abbraccio, Antonio.
Il calcio mi ispira, perché mi piace molto e in anni più verdi l'ho praticato con soddisfazione ;-)
EliminaPenso che la finale sarà un gran bello scontro: i tedeschi sono più squadra, ma l'Argentina (se gioca bene) ha più fantasisti; e la fantasia è ciò che può mettere in crisi l'armata teutonica, come succede sistematicamente quando gioca contro l'Italia.
In ogni caso, cara Gianna, vinca il migliore!
Un grande abbraccio :-)