Non ci voleva il dono della profezia per immaginare la
sconfitta del Brasile nella finale per il terzo posto con l’Olanda.
Si trattava di capire se mai quante reti avrebbe incassato.
Una tripletta, a zero.
Veder perdere il Brasile così, ci fa sentire tutti
brasiliani. Troppa è la sofferenza che oggi il Brasile deve sopportare, per non
essere solidali con lui.
Antipatico agli inizi del torneo, per gli evidenti aiuti arbitrali
e per la spocchiosa presunzione dei suoi giocatori, dopo la perdita di Neymar,
la disfatta con la Germania e la sconfitta con l’Olanda (propiziata da gravi
errori arbitrali) anch’io mi unisco al pianto del popolo verdeoro.
L’Olanda invece è una squadra per me incomprensibile. Ha giocato
la finalina per il terzo posto come se fosse la finalissima, e non ha giocato
la vera partita, quella con l’Argentina, che la poteva portare dritta in
finale. Nettamente superiore ai sudamericani - con un Messi spento e senza Di
Maria infortunato- si è voluta abbassare alla roulette dei calci di rigore.
Deve essere una sindrome da “paesi bassi”. Ha paura di
arrivare in alto, in cima.
E così l’eterna seconda del calcio mondiale questa volta è arrivata
terza.
Grazie, carissima Mirta, per il tuo splendido e significativo disegno :-))
RispondiEliminaBuona domenica anche a te :-)
E per stasera: buon divertimento, Antonio.
RispondiEliminaLo è stato, mia cara Gianna.... ;-))
RispondiElimina