La Costa Concordia ha ripreso oggi a navigare. Dopo oltre due anni dal naufragio di fronte all’Isola del Giglio, il 13 gennaio 2012, oggi ha ripreso il suo cammino in mare.
Non è più una crociera, ma il viaggio verso l’ultima meta, il
porto di Genova, dove sarà demolita. Di lei rimarrà solo il ricordo.
Indelebile.
Indelebile per il vergognoso comportamento del suo capitano,
che è sotto processo, con altri membri dell’equipaggio.
Indelebile per le 32 vittime (e 110 feriti) del disastro.
Indelebile per il comportamento ammirevole degli abitanti
dell’Isola, che non solo hanno aiutato le migliaia di persone della nave (oltre 4.000), ma anche perché hanno saputo pazientare due anni con quel gigantesco
relitto nelle loro acque, con tutti i pericoli del caso.
La più grande nave da crociera del mondo naufragata ha ripreso a navigare. Incredibile, ma
vero.
Non con le proprie forze, certo, e per fortuna senza il suo ultimo e
disastroso comandante; ma trainata da potenti rimorchiatori e accompagnata
da uno stuolo di altri mezzi navali.
Il raddrizzamento e il rigalleggiamento della nave sono
frutto dell’ingegneria italiana, un’opera che ha lasciato tutti stupiti.
Tranne ovviamente i francesi, quelli che hanno sempre la
puzza al naso, quando si tratta di genialità italiana. Il ministro Ségolène
Royal ha detto à tout le monde che
controllerà "di persona" il transito della Concordia presso la Corsica, per
vedere se qualche goccia di nafta inquinerà la
mer de la France (attention à la prononciation, s'il
vous plaît, pour éviter le mot de Cambronne...).
In tal caso prenderà severi provvedimenti. Tirerà fuori di nuovo la ghigliottina?
Per la fausta occasione della ripartenza della Concordia mi piace ricordare una poesia di Giuseppe Ungaretti, che dà il titolo alla sua celebre raccolta Allegria di Naufragi (1919):
E subito riprende
Il viaggioCome
Dopo il naufragio
Un superstite
Lupo di mare.
L’ossimoro del titolo (allegria-naufragio) vuole indicare con forza la
speranza del poeta dopo il disastro della Grande Guerra.
E oggi, dopo un naufragio reale durato due anni e mezzo, la Concordia ha ripreso coraggiosamente
il suo cammino in mare aperto. Un segno di speranza anche questo, per la nostra Italia.
Buon Viaggio!
bisognerebbe ricordare a M.me Royal che la Francia ha eseguito per anni esperimenti nucleari nei fondali della Polinesia, NON a PARIGI !!! Per non parlare dei tanti cittadini Francesi che muoiono di cancro grazie alle "Bellissime" Centrali Nucleari presenti nel LORO territorio... Quel honeur Madame!
RispondiEliminaE quattro di quelle centrali nucleari, caro John Paul, sono nei pressi dei confini italiani. Particolarmente pericolosa, per la potenza e per la vecchiezza, quella di Tricastin. E molte altre sono ai confini con gli Stati limitrofi. Però, questi schizzinosi francesi...
EliminaM. me Royal va "di persona" col contatore Geiger a monitorare i confini delle Alpi Marittime?
Da che pulpito vien la predica!
Ciao!