Settembre...
Il nome stesso del mese mi ha sempre messo un po' di tristezza.
La faticosa ripresa delle attività, l'agendina che si riempie di impegni e di orari, le ombre che si allungano, i primi raffreddori...
È vero: settembre, "l'uva è mézza [matura] e il fico pende"; ma chi va oggi per i campi in cerca di fichi "dottati" o di grappoli di malvasia? (e magari fare una figura da ladro?)
Non è più facile prelevarli dai banchi del supermercato, con una modica spesa?
Non parliamo poi della vendemmia: a me il vino è sempre piaciuto poco...
E poi c'è la tristezza dei poeti: D'Annunzio, con i suoi pastori transumanti; Verlaine, con i singhiozzi lunghi dei violini; Mimnermo, che paragona le foglie cadenti alla vecchiaia, e Dante alla riva infernale dello Stige: "Come d'autunno si levan le foglie..."
Ma anche la tristezza ha il suo fascino ammaliante.
Basta riproporre la verve dei Dik Dik e gli anni di "Sognando la California" (1966), cover dei Mamas and Papas (ma allora chi lo sapeva?).
Ricordi un po' sbiaditi, come l'audio della clip.
Per questo, ancor più significativi. 44 anni fa...
Bando alla tristezza e sogniamo la California.
RispondiEliminaTi tengo stretto stretto...
passa sul mio blog dei premi.
Grazie, carissima Stella del tuo bel pensiero, che ho gradito moltissimo :-))
RispondiEliminaHo cercato di sdebitarmi a mio modo, come puoi notare nel post odierno ;-)
Un abbraccio :-))