Salutiamo la nascita di Maria Santissima, Madre del Figlio Dio fatto uomo, con le parole dell’Arcangelo Gabriele: “Ave Maria!”
La nascita di Maria riporta la speranza nell’umanità, perduta con la disobbedienza a Dio.
Maria è la nuova Eva, che ha obbedito al suo Creatore, ed è diventata perciò inizio di salvezza.
Da lei, piena di grazia, prenderà infatti la nostra natura umana il Figlio di Dio, vero Dio egli stesso, e nostro Salvatore.
Per questo Maria è giustamente chiamata Madre di Dio, Madre del Signore.
Con Lei spunta l’alba del mondo nuovo.
Occorre perciò fare festa. E nelle feste ci vuole la musica.
Occorre perciò fare festa. E nelle feste ci vuole la musica.
Chiediamo l'aiuto a Tommaso Ludovico da Victoria, il più grande polifonista del '500, insieme a Palestrina.
La sua “Ave Maria” è un magnifico mottetto a quattro voci miste: soprani, contralti, tenori, bassi.
Il canto inizia con i soprani che intonano “Ave Maria” nella melodia gregoriana.
Da quella stupenda frase nasce e si sviluppa tutto il quadro musicale, con un andamento che nella prima parte della preghiera è in ritmo binario. L' inizio della seconda parte (“Sancta Maria, Mater Dei, ora pro nobis”) ha invece un andamento ternario. È frequente trovare nella polifonia classica questo cambiamento di ritmo in uno stesso brano, che dona varietà e vivacità al canto.
Ma qui probabilmente c'è qualcosa di più; infatti il tempo ternario viene usato da Victoria intorno alla parole “Mater Dei”, Madre di Dio. Mi pare una chiara sottolineatura del mistero trinitario: il frutto del grembo della Vergine, Gesù, non è solo uomo, ma è vero Dio come il Padre e come lo Spirito Santo. Non a caso il breve inciso è ripetuto, a ribadirne l'importanza.
Con la parola “peccatoribus” ritorna il tempo binario; ritorna la nostra fragile umanità, destinata alla morte (“nunc et in hora mortis nostrae”), ma ormai salvata da Cristo.
L' Amen finale è il suggello di questa fede.
Il buon Coro che esegue il mottetto appare forse un po' troppo "serioso". Si tratta di una lode alla Madre di Dio, e di una preghiera fiduciosa.
Un po' più di luminosa "verve" non guastava, così come un andamento meno frammentario.
Il buon Coro che esegue il mottetto appare forse un po' troppo "serioso". Si tratta di una lode alla Madre di Dio, e di una preghiera fiduciosa.
Un po' più di luminosa "verve" non guastava, così come un andamento meno frammentario.
Buona giornata di festa!
Sono molto devota a Maria, amicus.
RispondiEliminaUna devozione che ci accomuna, allora.. :-))
RispondiEliminaUn abbraccio, mia carissima Stella :-)
ave o Maria piena di grazia prega per noi peccatori.
RispondiEliminaAve Madre clemente e ricca di mmisericordia
Mi unisco a questa bella preghiera :-))
RispondiEliminaAve Maria!