Il 2010 è l’Anno Santo compostellano, o se vogliamo, giacobeo.
La festa dell’apostolo S. Giacomo, 25 luglio, quest’anno cade di domenica, e quando accade questo, nella Cattedrale di Compostella dedicata a S. Giacomo (Santiago) viene aperta la Porta santa del Giubileo.
La festa dell’apostolo S. Giacomo, 25 luglio, quest’anno cade di domenica, e quando accade questo, nella Cattedrale di Compostella dedicata a S. Giacomo (Santiago) viene aperta la Porta santa del Giubileo.
Pochi luoghi della terra hanno il fascino di Santiago.
I pellegrini nel Medioevo vi giungevano da ogni parte d’Europa, percorrendo “el Camino”, la strada che da Roncisvalle, nei Pirenei, portava per il Nord della Spagna fino alla Cattedrale di Santiago, posta alla fine del mondo, presso Finisterre, appunto, dove l’Oceano segnava il termine delle terre conosciute.
Oggi sono migliaia e migliaia le persone che da ogni parte del pianeta si mettono “in cammino” per giungere a Santiago di Compostella. Naturalmente i mezzi di avvicinamento sono radicalmente cambiati; si va in aereo, in nave, in treno, in pullman, in auto, in bicicletta…
Ma non mancano coloro che fanno centinaia di chilometri a piedi; e comunque tutti fanno almeno le ultime centinaia di metri del “Camino” con le proprie gambe, da bravi pellegrini.
L’uomo è un viandante, in cammino verso la patria eterna. Per questo il cammino verso i luoghi santi attira ancora. Perché la vita senza il desiderio della purificazione e della santità non ha significato, è insipida, banale, assurda.
E la santità non è un miraggio, ma la realizzazione piena del bene che è in ciascuno di noi, con l’aiuto di Dio e l’esempio dei santi, come S. Giacomo, fratello di Giovanni, che per primo dette la vita per testimoniare la sua fede in Cristo.
Allora il cammino diventa un gioioso andare avanti e in alto, come dice il motto dei pellegrini compostellani: “Ultreia et Suseia”, avanti e in alto.
Una conchiglia, presa nella spiaggia dell’Oceano a Capo Finisterre era la prova dell’avvenuto pellegrinaggio.
Un piccolo segno; ma che veniva dalla fine del mondo.
Buen Camino!
Buen Camino!
Del musicista e tenore tolosano Ruben Velasquez presentiamo il canto da lui composto per i pellegrini compostellani nel 2009.
Ultreia et suseia!
Allons partons ce matin à Saint-Jacques
Oui mais suivons l’étoile du berger
Chantons l’Europe des chemins de Saint-Jacques
C’est la voix de Compostelle.
Voie lactée a qui nourrit l’univers
Nous te suivrons mais ensemble toujours
Nous bâtirons les ponts de l’Europe
C’est la voix de Compostelle.
Ultreia et suseia
L’amour est là
Ultreia,
La paix, la tolérance.
Soleil divin, toi qui brilles à ton zénith,
Notre espérance nous libèrera
Et quand bientôt touchant le Finistère
Vive la voix de Compostelle.
Ultreia et suseia!
L’amour est là
Ultreia
La paix et la lumière
Ultreia et suseia!
L’amour la joie
Ultreia
La vie, la tolérance.
Ultreia
Ultreia
Et suseia
Et suseia
Ultreia et suseia!
Quando si ha Fede, si amano i pellegrinaggi...
RispondiEliminaTi aspetto da me niente gambe, basta solo un clic!
Carissima Stella :-) con questo caldo, mi hai costretto a pensare in pieno giorno, facendomi fare una fatica quanto una decina di Km del Camino di Compostella a piedi... :-D
RispondiEliminaIl post era davvero stimolante però. E il quadro di Magritte lo illustrava alla perfezione ;-)
Ciao!
Ne è valsa la pena, però, anche se sei in minoranza!
RispondiEliminaPazienza... ;-) minoranza, maggioranza, tutti termini relativi.. Non gli ho mai dato peso più di tanto :-)
RispondiEliminaImportante è trovare ciò che dà senso alla nostra esistenza :-)
E su quello si gioca la nostra vita :-))
Ciao!