Il 7 marzo è il giorno della morte di S. Tommaso d’Aquino, il più grande filosofo e teologo cristiano e uno dei massimi geni del pensiero.
Ricorre quindi la sua festa, perché i santi si festeggiano nel giorno della morte. Da qualche decennio, per motivi liturgici (siamo in Quaresima), la celebrazione è stata spostata al giorno 28 gennaio.
Tommaso è stato esemplare per chiarezza espositiva, geniale nelle intuizioni, profondo nelle puntualizzazioni, sistematico nella struttura degli argomenti; il suo pensiero e il suo rigore metodologico sono una fonte inesauribile di vera sapienza umana e cristiana.
Per fermarmi solo alla chiarezza espositiva, ricorderò un episodio. Nel XVI secolo il Cardinal Gaetano (Caietanus), notevole teologo anch’egli, scrisse un commento esplicativo alla Summa Theologica di Tommaso; ma l’opera risultò così farraginosa, che nacque un celebre detto ironico: “Si vis intelligere Caietanum, lege Thomam” (se vuoi capire il Gaetano leggi Tommaso).
S. Tommaso non fu solo un gigante del pensiero, ma anche un grande letterato e poeta.
A lui si deve tutta la liturgia della Festa del Corpus Domini, con celeberrimi inni e cantici che sono stati eseguiti fino ai nostri giorni dal popolo cristiano. Basterà ricordare alcuni titoli: Pange lingua (Tantum ergo), Ave verum, Adoro Te devote, O Salutaris Hostia, Sacris Solemniis (Panis Angelicus), Lauda Sion.
Tommaso li scrisse nel 1264. Vennero inizialmente musicati in gregoriano; in seguito non c’è stato autore di rilievo che non si sia misurato con questi celebri e mirabili testi.
Per festeggiare S. Tommaso potrei postare l'Ave Verum di Mozart o di Schubert; oppure il Salutaris Hostia di Rossini o di Perosi, e così via.
Preferisco ricordare invece il “Panis Angelicus” di César Franck.
È la penultima strofa dell’inno Sacris Solemniis. Franck la musicò nel 1872.
La ascoltiamo nella bella interpretazione di Andrea Bocelli, che proprio in questi giorni ha ottenuto un ambitissimo riconoscimento: la stella sulla Walk of Fame di Hollywood.
Prima di lui, nel mondo della musica, tra gli italiani solo Enrico Caruso e Arturo Toscanini avevano avuto questo onore.
Panis angelicus
fit panis hominum;
dat panis caelicus
figuris terminum;
O res mirabilis:
manducat Dominum
pauper, servus et humilis.
Il pane degli angeli
diventa pane degli uomini;
il pane del cielo
dà fine a tutte le prefigurazioni.
Qual meraviglia!
il povero, il servo e l’umile
si nutre del Signore.
Ricorre quindi la sua festa, perché i santi si festeggiano nel giorno della morte. Da qualche decennio, per motivi liturgici (siamo in Quaresima), la celebrazione è stata spostata al giorno 28 gennaio.
Tommaso è stato esemplare per chiarezza espositiva, geniale nelle intuizioni, profondo nelle puntualizzazioni, sistematico nella struttura degli argomenti; il suo pensiero e il suo rigore metodologico sono una fonte inesauribile di vera sapienza umana e cristiana.
Per fermarmi solo alla chiarezza espositiva, ricorderò un episodio. Nel XVI secolo il Cardinal Gaetano (Caietanus), notevole teologo anch’egli, scrisse un commento esplicativo alla Summa Theologica di Tommaso; ma l’opera risultò così farraginosa, che nacque un celebre detto ironico: “Si vis intelligere Caietanum, lege Thomam” (se vuoi capire il Gaetano leggi Tommaso).
S. Tommaso non fu solo un gigante del pensiero, ma anche un grande letterato e poeta.
A lui si deve tutta la liturgia della Festa del Corpus Domini, con celeberrimi inni e cantici che sono stati eseguiti fino ai nostri giorni dal popolo cristiano. Basterà ricordare alcuni titoli: Pange lingua (Tantum ergo), Ave verum, Adoro Te devote, O Salutaris Hostia, Sacris Solemniis (Panis Angelicus), Lauda Sion.
Tommaso li scrisse nel 1264. Vennero inizialmente musicati in gregoriano; in seguito non c’è stato autore di rilievo che non si sia misurato con questi celebri e mirabili testi.
Per festeggiare S. Tommaso potrei postare l'Ave Verum di Mozart o di Schubert; oppure il Salutaris Hostia di Rossini o di Perosi, e così via.
Preferisco ricordare invece il “Panis Angelicus” di César Franck.
È la penultima strofa dell’inno Sacris Solemniis. Franck la musicò nel 1872.
La ascoltiamo nella bella interpretazione di Andrea Bocelli, che proprio in questi giorni ha ottenuto un ambitissimo riconoscimento: la stella sulla Walk of Fame di Hollywood.
Prima di lui, nel mondo della musica, tra gli italiani solo Enrico Caruso e Arturo Toscanini avevano avuto questo onore.
Panis angelicus
fit panis hominum;
dat panis caelicus
figuris terminum;
O res mirabilis:
manducat Dominum
pauper, servus et humilis.
Il pane degli angeli
diventa pane degli uomini;
il pane del cielo
dà fine a tutte le prefigurazioni.
Qual meraviglia!
il povero, il servo e l’umile
si nutre del Signore.
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