Oggi il Far West non solo ha perso il suo fascino romantico, ma ha assunto addirittura un significato negativo.
Far West è diventato sinonimo di assenza di legge, di giustizia fai-da-te, di legge del più forte.
In effetti, oltre al problema degli “indiani”, i conquistatori bianchi americani si trovarono a fare i conti tra di loro per problemi legati al banditismo, alla violenza, alla carenza di leggi e di coloro che dovevano farle rispettare.
I nuovi insediamenti umani, che nascevano con l’avanzare della ferrovia e dei pionieri, dovevano provvedere anche alla propria sicurezza. E lo Stato era lontano...
“Dio ha creato gli uomini diversi, Colt li ha resi uguali”.
Un detto memorabile, nato in questo contesto. L’invenzione della pistola a tamburo da parte di Samuel Colt (1814-1862) rese possibile una facile difesa personale contro il prepotente di turno. In questo senso tutti ora diventavano uguali, e piccoli, davanti ad una Colt 45.
La filmografia ha dato un grande contributo a rendere mitica la lotta tra la legge e i fuorilegge, tra sceriffo e banditi, tra il bene e il male.
La grande rapina al treno, di Edwin Porter (1903), diede inizio a questa saga, continuata con capolavori come Mezzogiorno di fuoco (1952), Quel treno per Yuma (1957), Sfida all’OK Corral (1957), Un dollaro d’onore (1959), I magnifici sette (1960).
Un’infinità di films e di grandi attori, ben rappresentati tutti da John Wayne.
Ma è stato il cinema italiano a dare l’ultimo grande contributo al genere western.
I films di Sergio Leone, con la musica di Ennio Morricone, sono entrati nella leggenda.
Per questo, nonostante tutto, il Far West a me fa sempre sognare...
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